Erano i primi di agosto quando il ministro dell’interno, Matteo Salvini, iniziava la sua personale crociata per inserire le diciture “padre” e “madre” sui moduli delle carte d’identità. «Mi è stato segnalato – diceva il vice premier il giorno 10 di tre mesi fa – che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione ‘madre’ e ‘padre’». Salvini iniziò una battaglia che trovò il favore dei conservatori, ma nel contempo, il disappunto delle famiglie arcobaleno e della sinistra. Nonostante gli ostacoli, l’iniziativa del ministro proseguì spedita, e a fine ottobre, passate le vacanze, arrivò l’ok del ministero dell’economia e delle finanze. Peccato però che nella giornata di ieri il Garante della Privacy abbia bloccato l’idea del leader del Carroccio, riscontrando delle “criticità” che potrebbero venirsi a creare in casi particolari. Ma Salvini non è affatto intenzionato a mollare la presa, e tira dritto, convinto di poter vincere la guerra. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL GARANTE PRIVACY BLOCCA LE NOVITA’ PER LA CARTA D’IDENTITA’
E’ arrivata l’immediata replica di Matteo Salvini dopo la bocciatura dell’Authority alla proposta di modifica circa l’indicazione di “padre” e “madre” al posto di “genitore 1 e 2” nei moduli per il rilascio della carta d’identità elettronica per i figli minorenni. Come riporta Il Fatto Quotidiano, il ministro dell’interno ha sottolineato: “Noi andiamo avanti, non esiste privacy che neghi il diritto ad un bimbo di avere una mamma e un papà”. Ricordiamo inoltre che era stato lo stesso Salvini a settembre a chiedere un parere al Garante della Privacy sulla modifica. Sull’argomento è intervenuto anche Riccardo Magi di Più Europa: “Il Garante della Privacy boccia questa trovata oscurantista di #Salvini perché – indovinate un po’- sostanzialmente discriminatoria. No alla propaganda sulla pelle dei più piccoli. No a colpi di spugna sulla vita delle persone. #diritti”.
CARTA D’IDENTITA’: NO A PROPOSTA DI SALVINI
Carta d’identità, bocciati “padre” e “madre”: l’Authority ha dato parere negativo sulla modifica nei moduli per il rilascio del documento elettrico per i minori disposta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Come riportato dai colleghi di Repubblica, il Garante della Privacy ha bocciato la sostituzione dell’indicazione “genitore 1” e “genitore 2” con quella di “padre” e madre”: l’Authority presieduta da Antonello Soro si è pronunciata a fine ottobre e ha rilevato una serie di criticità. “La modifica è suscettibile di introdurre profili di criticità nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un minore, è presentata da fiure che esercitano la responsabilità genitoriale che non siano esattamente riconducibili alla specificazione terminologica ‘padre’ o ‘madre’ . Ciò, in particolare, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio)”, il commento del Garante a proposito dei profili di protezione dei dati personali.
IL COMMENTO DELL’UNAR
Luigi Manconi, direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è espresso così sul parere dell’Authority: “Condivido interamente il parere del Garante per la protezione dei dati personali a proposito delle modalità tecniche di emissione della carta di identità elettronica. Con argomentazioni che appaiono ineccepibili, si afferma l’inopportunità di sostituire la parola “genitori” con le parole “padre” e “madre”. Continua Manconi, come riporta unar.it: “La modifica infatti esporrebbe al rischio di disparità di trattamento nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un soggetto minore, sia presentata da figure esercenti la responsabilità genitoriale che non siano esattamente riconducibili alla specificazione terminologica “padre” o “madre”, come nel caso di persone dello stesso sesso. E ciò, in particolare, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio). Inoltre, disporre di sostituire il termine “genitori” con le parole “padre” e “madre” rischierebbe di imporre in capo ai soggetti richiedenti una dichiarazione di dati inesatti o di informazioni non necessarie di carattere estremamente personale. E, in alcuni casi, si arriverebbe a escludere la possibilità di rilascio del documento a fronte di dichiarazioni che non rispecchino la veridicità”.