Uno degli ultimi esponenti della nobiltà piemontese, è morto Luigi Rossi di Montelera mentre si trovava impegnato in una battuta di caccia in Valle d’Aosta. Aveva 72 anni, probabilmente un infarto che lo ha colto a oltre 2200 metri di quota. Inutile il ricovero con l’elisoccorso, è deceduto in rianimazione. Una parabola che ha attraversato la storia del dopoguerra, la sua. La famiglia infatti era la proprietaria della nota azienda Martini & Rossi, in cui era entrato a prima dei trent’anni, a inizio anni 70.
VITTIMA DELLA MAFIA
E subito rimase coinvolto in una vicenda drammatica: nel 1973 viene rapito da una banda appartenente alla mafia e tenuto prigioniero per quattro mesi in un bunker al di sotto di una cascina nel bergamasco. Oltre che industriale, fu anche un protagonista della stagione politica di allora, anche deputato per la Democrazia Cristiana e sottosegretario al turismo e lo spettacolo in due governi, quello di Giovanni Goria e quello di De Mita. Negli ultimi anni era stato presidente della Banca Regionale Europea ed ha fatto parte dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, del Rotary, e del Circolo Whist di Torino. Lascia la moglie Maria Giulia Malvezzi Campeggi e tre figli: Niccoletta, Anna Maria e Leone.