Un’intervista emozionante quella concessa da Dodi Battaglia e la moglie Paola Toeschi a Domenica Live. A Barbara D’Urso il cantante dei Pooh ha confidato:”Credo sia stata l’unica donna della quale ho chiesto il numero. Stiamo insieme da 18 anni, io le dico sempre che mi meraviglio perché non sono mai stato così tanto con una donna”. Lacrime di commozione per il video burlone realizzato dalla figlia 13enne:”Sofia è una principessa. La chiamo prossimamente su questi schermi”, ipotizzando per lei un futuro nel mondo dello spettacolo. Commovente la testimonianza di Paola, guarita da un tumore anche grazie alla fede:”Un giorno mi sono svegliata e non controllavo più il lato sinistro, accompagno la bimba all’asilo, vado al pronto soccorso e mi diagnosticano un tumore al cervello. Dopo 15 giorni mi operano e con calma recupero. Grazie a Dodi, mia mamma e Sofia che mi sono stati tanto vicini. Senza questa esperienza non avrei scoperto la fede”. Dodi ha poi aggiunto:”Questa brutta cosa l’abbiamo messa momentaneamente in disparte grazie al fatto che il mondo è andato avanti, grazie ai medici, la ricerca, il progresso”. (agg. di Dario D’Angelo)
Dodi Battaglia ospite di Barbara D’Urso
Dodi Battaglia, l’ex Pooh sarà uno dei protagonisti della nuova puntata di “Domenica Live” in onda domenica 18 novembre 2018 su Canale 5. Il chitarrista è pronto a raccontare la sua straordinaria carriera tra i Pooh e il debutto come solista. Quest’anno, infatti, il celebre chitarrista ha festeggiato 50 anni di carriera. Un traguardo importantissimo che ha deciso di celebrare con un tour teatrale “Perle – Mondi senza età“. Si tratta di uno spettacolo live in cui Dodi reinterpreterà sul palco alcune canzoni dei Pooh considerate delle vere e proprie perle come “Io in una storia”, “Classe ’58”, “Senza musica e senza parole” e tante altre. Ecco le date del tour in partenza il 17 novembre da Napoli, poi il 10 dicembre Milano, il 28 dicembre a Bolzano, 26 gennaio a Verona e 22 marzo ad Ancona. “Perle – per Dodi Battaglia – è un progetto musicale che parte da lontano: dal desiderio di condividere un percorso artistico importante, durato una intera vita. Per la precisione, dal giugno del 1968 in cui venni arruolato come chitarrista dei Pooh fino al dicembre del 2016, quando finì il gruppo“.
Dodi Battaglia: l’incontro con i Pooh
Ospite di Vieni da Me di Caterina Balivo, Dodi Battaglia è stata protagonista dell’intervista alla cassettiera in cui si è raccontato a cuore aperto tra passato e presente. Il chitarrista ha raccontato la prima volta che ha conosciuto Roby Facchinetti e Valerio Negrini: “Due persone vennero ad ascoltarmi in un locale di Bologna quando suonavo in un altro gruppo e dissero: ‘Questo diventerà un grande chitarrista!“. Poi Dodi ha continuato dicendo: “Era giugno e sarei entrato nei Pooh a settembre. Mi raccomandarono di non dirlo in anticipo a nessuno per via della stampa, nemmeno ai miei genitori“. Poco dopo Battaglia viene chiamato dai Pooh in prova; un periodo durato una settimana a casa di Riccardo Fogli prima di diventare uno dei componenti della band. Poi il grandissimo successo: 48 anni di record e trionfi. Come tutte le cose belle, poi è arrivato il momento di dirsi addio: “siamo stati così tanto tempo insieme, ma questo non significa che non ci si possa rincontrare. Il giorno dopo il nostro scioglimento sono stato malissimo, proprio fisicamente: ho somatizzato tutto quanto e ho capito che da lì la mia vita sarebbe cambiata“.
L’amore per la moglie e la famiglia
Non solo il lavoro e la carriera artistica al centro dell’intervista di Dodi Battaglia a Vieni da Me su Raiuno. Il chitarrista dei Pooh, infatti, ha raccontato anche un periodo difficile della sua vita personale quando la moglie Paola Toeschi ha scoperto di avere una bruttissima malattia. Un momento davvero complicato, considerando quando la famiglia e la moglie siano importanti per l’artista. “Ho avuto paura di perderla” ha rivelato commosso l’artista, che ha poi raccontato come la moglie è riuscita a salvarsi: “è guarita grazie alla fede. Per fortuna la medicina è andata avanti, quindi sarebbe stato peggio se fosse successo vent’anni fa“.