E’ un problema che purtroppo si verifica in diverse scuole italiane, il motivo è sempre lo stesso: mancanza di fondi. Il caso di questa studentessa al primo anno delle superiori è emblematico di questa situazione scandalosa, per una scuola, quella italiana, considerata la più inclusiva d’Europa nei numeri, quella cioè che accoglie più di ogni altro paese ragazzi con handicap vari. La realtà però è che poi non ci sono per loro gli insegnanti di sostegno. Da quando era alle elementari a Vittorio Veneto in provincia di Treviso, la studentessa che soffre di una sindrome malformata multipla ed è perciò muta, ha avuto a disposizione un assistente non specializzato, che ha avuto in prima media, ma non in seconda e terza dove non aveva nessuno ad aiutarla nei rapporti con insegnanti e compagni di classe.
STUDENTESSA MUTA: LA DISCRIMINAZIONE A SCUOLA
Arrivata alla prima superiore, le è stato affidato un mediatore della lingua dei segni per sei ore alla settimana, un tempo ridicolo perché possa seguire le lezioni in modo adeguato. E infatti risulta indietro rispetto al resto della classe. I genitori protestano: “Ci è stato dato un misero contento continueremo la nostra lotta affinché nostra figlia non avrà riconosciuti i suoi diritti, che non sono sei misere ore alla settimana”. Come sempre, protestare ottiene qualche risultato, anche se è umiliante doveva ricorrere a questi mezzi quando la legge prevede una cosa che non viene mantenuta. L’azienda sanitaria si sta impegnando, dicono, per garantire un sostegno di venti ore settimanali.