Sono destinate a far discutere le dichiarazioni rilasciate da Marco Fassone a Il Sole 24 Ore. L’ex amministratore delegato rossonero, nel giorno dell’udienza dell’UEFA sui conti rossoneri torna a parlare della sua esperienza alla guida del Milan, chiusa traumaticamente con il passo indietro del gruppo cinese capitanato da Mister Li. Con lui Fassone ha detto di non avere più rapporti:”No, lui no. Ogni tanto mi capita di sentire il suo braccio destro David Li. Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione. Se fossero suoi o in prestito. Però nell’operazione con Fininvest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi. Da Lazard e Rothschild e lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli. Perché dovevo dubitare?“. Fassone ha ammesso di ignorare il motivo per cui Mister Li abbia fatto saltare un investimento superiore al mezzo miliardo di euro per soli 32 milioni di aumento di capitale:”n Cda si era deciso che, nel caso non fossero arrivati gli introiti cinesi, Mr Li avrebbe dovuto fare aumenti di capitale per complessivi 120 milioni. Mano a mano che passava il tempo, gli introiti cinesi non arrivavano. Mr Li aveva messo 88 milioni di aumento. Ne mancavano 32 per arrivare a 120, quindi li ha anticipati Elliott come da accordi. A quel punto Mr Li ha preferito andare in default. Ha sorpreso anche me questa decisione“.
FASSONE, “MISTER LI VOLEVA CRISTIANO RONALDO”
Ma uno degli aspetti più clamorosi dell’intervista rilasciata al quotidiano economico da Marco Fassone è probabilmente quello relativo al calciomercato. L’ex amministratore delegato ha infatti confermato uno dei rumours filtrati un anno fa, quando si parlò di un clamoroso interessamento del Milan per Cristiano Ronaldo. La storia la conosciamo, a realizzare quello che venne poi definito come “il colpo del secolo” fu la Juventus. Eppure Fassone spiega che il sogno CR7 venne coltivato per qualche tempo dal proprietario cinese:”Mister Li voleva Ronaldo perché riteneva che avesse una grande forza sul mercato cinese. Il giocatore voleva andarsene da Madrid. ci siamo visti nel luglio 2017 con il suo procuratore Mendes, per verificare i costi e la disponibilità del giocatore. Poi convinsi Mr Li a lasciare perdere il sogno, in quanto Ronaldo costava troppo“.