«Voglio morire anch’io»: il drammatico commento di K., l’amico del 15enne investito dal treno a Parabiago, che sottolinea la portata del dramma di martedì sera. Il ragazzo, come riporta La Stampa, mentre era in ospedale ha tentato tre volte il suicidio ed ha ricostruito la tragedia di quelle ore alla Polfer: «Io non ho sfidato nessuno. È stato Abdul a dirmi se avevo il coraggio di coricarmi sul binario», ma le testimonianze divergono e saranno necessari approfondimenti per ricostruire con esattezza la dinamica del fatto. Intervenuto al Corriere della Sera, il sindaco di San Giorgio Valter Cecchin ha parlato della famiglia del giovanissimo: «Una famiglia tranquilla ed educata che si è ben integrata e vive qui dal 1996, in un appartamento di proprietà del Comune. Questa mattina volevo recarmi a casa loro per le condoglianze ma è stato il papà di Abdul a venire nel mio ufficio. Ci siamo abbracciati. Lui era sconvolto, ma ormai rassegnato: “Se Dio ha voluto così”. Poi mi ha riferito la volontà della famiglia, che desidera che il corpo del figliolo venga sepolto in Marocco». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL RACCONTO DEL FRATELLO
Forse la morte del 15enne di Parabiago, investito da un treno in stazione, non è stata causata da un gioco pericoloso. Il fratello della vittima, Anas El Essaidi, 19 anni, racconta oggi una versione diversa rispetto alle testimonianze di ieri: «Mio fratello non si è mai sdraiato sul tracciato ferroviario – dice ai microfoni del Corriere della Sera – era un ragazzo serio, tranquillo. Vi dico io come è andata». Anas non era presente al momento della tragedia, «ma gli amici di mio fratello, che erano presenti, mi hanno raccontato tutto». Stando a quanto sostenuto dal 19enne, Anas non si è sdraiato sui binari: «Mio fratello era in compagnia di un ragazzo di 13 anni e di altri due amici – prosegue il suo racconto Anas – che si erano staccati dalla comitiva più grande. A un tratto il più piccolo si è fermato, ha tirato fuori un accendino e lo ha gettato sul binario 3. Poi ha sfidato mio fratello, vediamo se hai il coraggio di raccoglierlo…». Abdul ha accettato la sfida, ma mentre controllava l’arrivo di un treno, non si è accorto che alle sue spalle stava arrivando un altro convoglio che l’ha falciato. Il racconto di Anas verrà esaminato dalla procura di Busto Arsizio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRAGEDIA PARABIAGO: PROCURA APRE INCHIESTA
E’ stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Busto Arsizio su quanto accaduto a Parabiago, la tragedia avvenuta nella serata di ieri: un ragazzino di appena 15 anni ha perso la vita a seguito di un gioco mortale, sdraiarsi sui binari mentre passava il treno. L’inchiesta è stata aperta contro ignoti per omicidio colposo, e difficilmente troverà dei colpevoli anche perché Abderrahman El Essaidi, così si chiamava la giovane vittima, ha fatto tutto da solo, forse “istigato” dai suoi amici, ma l’unico colpevole di quanto accaduto è probabilmente la voglia di svago estremo che purtroppo molti giovani d’oggi sentono il bisogno di soddisfare. «Sono in corso ulteriori accertamenti – la nota pubblicata nelle scorse ore dalla polizia ferroviaria – al fine di una certa ricostruzione della vicenda da parte degli organi investigativi e della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ma non si esclude che l’evento fatale sia conseguenza di un gioco finito tragicamente». Le immagini delle telecamere di sorveglianza confermeranno purtroppo quanto già sostenuto da numerosi testimoni che hanno assistito loro malgrado alla macabra scena. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRAGEDIA PARABIAGO: ACCERTAMENTI IN CORSO
L’incidente choc che a Parabiago è costato la vita ad Abdul El Sahid, 15enne di San Giorgio sul Legnano, potrebbe avere avuto dei precedenti: il ragazzino si era disteso sui binari della stazione in una sorta di versione riveduta della “roulette russa” per vedere chi rimaneva per più tempo lì prima dell’arrivo del treno, mentre altri compagni riprendevano il tutto con gli immancabili smartphone. Gli accertamenti in corso tuttavia ora cercheranno di stabilire se vi possano essere responsabilità terze per la morte del 15enne dato che, secondo alcune testimonianze che andranno comunque verificate, non era la prima volta che il gruppo di adolescenti minorenni metteva in scena quel gioco mentre un’altra ipotesi è che ad essere stati visti nella stessa zona mentre partecipavano alla medesima sfida lungo i binari sia stato invece un altro gruppo di loro coetanei. (agg. di R. G. Flore)
POLFER E LE GIORNATE DI SENSIBILIZZAZIONE
Non sarebbero bastati i sistemi di segnalazione acustica e di frenata d’emergenza del treno a evitare ieri l’impatto contro il 15enne di Parabiago, deceduto dopo essere stato letteralmente travolto. Le indagini sono in corso e non si esclude che quanto accaduto (la dinamica trova conferma anche nelle testimonianze raccolte) possa essere la conseguenza di un gioco finito in tragedia. L’accaduto ha portato tuttavia a riflettere sulla necessità di prevenire comportamenti pericolosi in ambito ferroviario. Come spiega la Polizia di Stato, i dati della Polfer sugli investimenti accidentali nei primi nove mesi dell’anno evidenziano un calo rispetto all’anno precedente ma nonostante questo non viene meno l’attenzione degli organi specializzati soprattutto con campagne di sensibilizzazione nelle scuole, dal momento che le principali vittime sono soprattutto giovani. Le giornate di controlli straordinari sono state ribattezzate “Rail Safe Day” organizzate dalla Polizia Ferroviaria presso le stazioni considerate più “a rischio” in tutta Italia, al fine di contrastare atteggiamenti anomali proprio come quello avvenuto a Parabiago, nel Milanese. Dall’inizio del 2018 sono state organizzate ad oggi 11 giornate che hanno visto il massimo impegno di migliaia di operatori Polfer con controlli su oltre 50mila persone e sanzioni a chi è stato sorpreso a non rispettare le norme di sicurezza in ambito ferroviario, tra cui l’attraversamento dei binari e dei passaggi a livelli con le barriere abbassate. Tra le altre campagne di sensibilizzazione della Polfer anche il progetto “Train…to be cool, realizzato in collaborazione con il Miur. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIOCO FATALE: SUI BINARI MENTRE PASSANO I VAGONI
Abdul Essaidi, il 15enne di Parabiago morto ieri sera dopo essere stato travolto da un treno, era uno studente delle superiori. Come riferisce il quotidiano NovaraOggi, frequentava l’istituto tecnico Bernocchi con sede a Legnano, e viveva a San Giorgio. La vicepreside Marina Nebuloni, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a tale immane tragedia: «Era un nostro studente di prima – le sue parole – arrivato quest’anno dalle scuole medie. Oggi siamo in lutto». Per permettere ai compagni di classe di superare questo profondo trauma, è stata predisposta un’accoglienza particolare: «Stamattina (mercoledì 21 novembre) ad accogliere i suoi compagni di classe – ha proseguito la numero due dell’istituto – è stata una collega esperta in counseling. Cercheremo di aiutarli a elaborare il lutto e di riflettere con loro. Ce lo impone la nostra responsabilità educativa, alla quale non possiamo sottrarci in un momento così tragico». Abdul è morto dopo un gioco mortale, sdraiarsi sui binari mentre il treno passava. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARABIAGO, GIOCO MORTALE SUI BINARI: UN AMICO DELLA VITTIMA MINACCIA IL SUICIDIO
Attimi di disperazione e di tensione ieri sera a Parabiago, dopo l’assurda morte del 15enne marocchino Abdul El Said. Pare che la vittima sia stato sfidato da un connazionale 13enne: “Vediamo se riesci a stare fermo quando passa il treno”. Così dovrebbero essere andate più o meno le cose anche in base ai diversi testimoni oculari che hanno assistito a quella terribile scena alle ore 19:00 di ieri. Allo spargersi della notizia sono giunti in stazione i famigliari più stretti del giovane Abdul, nonché alcuni amici dello stesso, che nel contempo hanno preso di mira proprio il 13enne di cui sopra: quest’ultimo, che ha rischiato quasi il linciaggio, è stato preso dal panico ed ha sfilato una pistola dalla fondina di un poliziotto minacciando di spararsi. Dopo che la situazione è tornata alla normalità, il giovane è stato portato presso l’ospedale di Legnano in evidente stato di choc. Si tratta dell’ennesimo gioco mortale diffuso fra gli adolescenti, che sempre più spesso non riescono a divertirsi, e che puntano ad evadere in maniera estrema, troppo spesso mortale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARABIAGO, ROULETTE RUSSA CHOC
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, quando gli altri ragazzi amici di Abdul hanno visto l’arrivo del treno gli avrebbero gridato di rimanere fermo, di non alzarsi e restare lì fino all’ultimo secondo: un gioco, una sorta di “roulette russa” per vedere chi avesse più coraggio per avvicinarsi alla morte, però alla fine il “colpo” è partito, ovvero il treno ha travolto l’incauto 15enne trasformando un enorme “bravata” in una tragedia difficilmente spiegabile. In questi giorni è tornata di “moda” la roulette russa vera e propria nel caso di Monza, dove alcuni pusher hanno obbligato tre giovanissimi al “gioco della pistola” per punirli dopo aver rubato alcune dosi di droga: ora però il “gioco” si è trasformato ad un livello maggiore e in un contesto altamente diverso, ma dallo stesso pericolosissimo risultato. O almeno, a Monza nessuno ci ha rimesso la pelle mentre qui Adbul El Said è morto e i suoi amici (ma si possono ancora chiamare tali?) ora sono sotto choc e probabilmente non dimenticheranno mai quanto hanno “contribuito” a creare su quei binari della morte. (agg. di Niccolò Magnani)
IL SINDACO SOTTO CHOC: “UN GIOCO? TERRIBILE”
La tragedia di Parabiago, dove un 15enne è deceduto travolto da un treno a seguito di un gioco mortale, ha fatto in breve tempo il giro del web. Scioccati i cittadini del comune in provincia di Milano, a cominciare dal sindaco Raffaele Cucchi. Intervistato in queste ore dai microfoni de Il Giorno proprio per commentare la vicenda, ha ammesso: «Sappiamo per sommi capi cosa sia successo, ma se fosse confermata l’ipotesi di una scommessa per gioco sarebbe davvero terribile». Dopo che è accaduto il fatto, attorno alle ore 19:00 di ieri sera, il primo cittadino di Parabiago si è subito recato in stazione: «Perdere la vita a quindici anni per un gioco stupido non ha davvero senso – ha aggiunto – non si dà valore ad una cosa preziosa come la vita stessa e questo gesto dimostra davvero che occorre far passare altri messaggi a queste nuove generazioni rispetto all’educazione normale. Quella forse non basta più». Anni fa morì una giovane parabaghiese finendo sotto un treno: «Quella fu probabilmente una tragica fatalità – ricorda Cucchi – sappiamo però che adesso si sta parlando di altro. Un gioco estremo che diventa tragedia, che poi colpisce una famiglia e tutti gli amici». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARABIAGO: 15ENNE MUORE TRAVOLTO DA UN TRENO
E’ sotto choc la cittadina di Parabiago, comune di circa 27mila abitanti in provincia di Milano, dopo quanto accaduto nella tarda serata di ieri: un ragazzino di 15 anni è morto investito da un treno. Una tragedia immane, resa ancora più atroce dal fatto che la vittima si è lanciata sotto il convoglio in corsa per un folle gioco. A raccontare tutto è stato un pendolare, che ha assistito incredulo alla macabra scena che si stava consumando presso la stazione di Parabiago: «Ho visto tutto, è stato un gioco finito male – le parole del pendolare rilasciate ai microfoni del quotidiano Il Giorno – ero fermo sul secondo binario e c’era questo gruppetto di ragazzini, molti stranieri e qualche ragazza italiana. Hanno iniziato a muoversi da una parte all’altra della massicciata ferroviaria. Poi dal gruppo si sono staccati in due e sono andati in fondo al binario tre». A quel punto il pendolare fa notare loro che sta per arrivare un treno che non si fermerà in stazione, come annunciato dall’altoparlante: «Lo aveva annunciato l’altoparlante, ma mentre in fondo si vedeva il treno avvicinarsi – prosegue il racconto agghiacciante – uno dei due ragazzini rimasti si è sdraiato sui binari. Aveva fatto una scommessa con l’amico, con tutta probabilità, mentre l’altro si è seduto sulla panchina a vedere la scena. Il treno è arrivato ed il ragazzo è stato travolto. Sono stato il primo ad avvicinarmi. È stata una scena che non dimenticherò mai».
PARABIAGO: GIOCO MORTALE SUI BINARI
L’incidente si è verificato attorno alle ore 19:00 di ieri sera, martedì 20 novembre, e la vittima è un ragazzino marocchino, Adbul El Said. Una volta passato il treno, che si è fermato qualche metro più avanti dopo essersi accorto che qualcosa non andava, sono accorsi gli amici di Abdul, terrorizzati: «Avevano capito che era successo qualcosa di terribile – prosegue il suo racconto il testimone – e sono arrivati correndo. Hanno visto la scena e si sono diretti verso l’amico rimasto fuori dal gioco chiedendo cosa fosse successo». All’arrivo dei carabinieri e della polizia ferroviaria, un amico 13enne della vittima, ha sfilato la pistola alle forze dell’ordine minacciando di uccidersi: è stato ricoverato sotto shock all’ospedale di Legnano. Sul caso sta indagando il pubblico ministero Susanna Molteni della procura di Busto Arsizio.