Scoppia un’altra bufera a Verona sul sempre delicato (e troppo spesso “banalizzato”) tema dell’aborto: dopo gli scontri in Consiglio Comunale per la mozione sui fondi dedicati ai gruppi e associazioni Pro Vita, ora a scuotere la comunità veneta sono le femministe di “Non una di meno” che in questi giorni davanti a diverse scuole hanno distribuito gratuitamente delle caramelle assieme a dei volantini sulla Legge 194 e sulla bontà della Pillola del giorno dopo. «Verona prima città per la vita in Italia» aveva stabilito il Comune diretto dal sindaco Sboarina giusto un mese fa dopo il via libera della mozione pro-life e a questo le femministe dell’associazione nazionale non ci stanno e si “oppongono”. Un foglietto illustrativo che spiega i diversi metodi per non incorrere in una gravidanza indesiderata e poi due caramelle, la cui forma ricorda inequivocabilmente la Pillola per evitare di rimanere incinta. Scatta subito lo scontro politico con la consigliera della lega Anna Grassi che attacca le femministe, «È inaccettabile che venga veicolato un messaggio che associa un farmaco a una caramella. La pillola del giorno dopo è un farmaco a tutti gli effetti che ha controindicazioni e effetti sul fisico di una ragazza».
NUOVA BUFERA SULL’ABORTO A VERONA
L’obiettivo dei comitati di Sinistra pro-194 è di contrastare il prossimo convegno organizzato da Forza Nuova (previsto per sabato prossimo a Verona) in cui ci sarà anche un comico No194 con presenti tutti coloro che si dicono contrari alla legge che regola la materia delicata dell’aborto e delle gravidanze indesiderate. Un altro consigliere leghista, Alberto Zelger, spiega che quelle pillole non sono caramelle ma per l’appunto «pastiglie abortive, credo piuttosto che si debbano informare i giovani sui valori positivi della vita e della famiglia». Di contro, replicano le stesse femministe che i due consiglieri sostengono il falso: «nel criticare l’iniziativa, sostiene che la cosiddetta pillola del giorno dopo, che appartiene alla categoria della contraccezione di emergenza, sia una pillola abortiva, accusandoci di non avere una corretta conoscenza scientifica in materia. Forse il volantino e le informazioni contenute nel sito a cui si rimanda servirebbero innanzitutto a lui». Proprio in merito a questa polemica scattata di nuovo a Verona – dopo lo scontro in Consiglio Comunale per il passaggio della mozione “pro-Vita” – si è schierata FederFarma (l’associazione dei farmacisti) del tutto contro l’iniziativa del gruppo di femministe: «la Pillola va usata solo per emergenze, l’utilizzo incontrollato è fortemente pericoloso» per la salute. Ecco l’appello di FederFarma: «Scatta subito lo scontro politico con la consigliera della lega Anna Grassi che attacca le femministe, «È inaccettabile che venga veicolato un messaggio che associa un farmaco a una caramella. La pillola del giorno dopo è un farmaco a tutti gli effetti che ha controindicazioni e effetti sul fisico di una ragazza».