Non si è fatta attendere la replica di Huawei alla richiesta degli Stati Uniti di boicottare il colosso multimediale cinese per problemi di sicurezza. La stessa azienda ha fatto sapere attraverso un portavoce che «I prodotti e le soluzioni Huawei sono ampiamente utilizzati in più di 170 paesi in tutto il mondo, servendo 46 dei primi 50 operatori mondiali e centinaia di milioni di consumatori. Huawei – prosegue – è sorpresa dalla presa di posizione del governo statunitense descritta nell’articolo (Washington Post ndr). Se il comportamento di un governo si estende oltre la propria giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata». Il portavoce conclude dicendo: «Huawei crede fermamente che i propri partner e clienti faranno la scelta giusta in base al loro giudizio e all’esperienza di lavoro maturata. Continueremo a servire i nostri clienti globali con le nostre soluzioni innovative». Inevitabile le ripercussioni in borsa dopo i timori espressi dall’amministrazione americane, con i titoli del settore tecnologico che hanno subito un tonfo nei mercati asiatici. Quello di Trump appare come l’ennesimo intervento a gamba tesa nei confronti dei prodotti cinesi, continuando una guerra commerciale che va avanti ormai da mesi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRUMP VUOLE BOICOTTARE LA MULTINAZIONALE CINESE
Usa contro Huawei: il governo americano dichiara “guerra” al colosso cinese. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo cui gli Stati Uniti vorrebbero estendere il divieto di usare dispositivi della nota azienda cinese a tutti i territori dei loro Paesi alleati. Pare che il governo Usa abbia avviato una «straordinaria campagna di sensibilizzazione» per avvisare gli alleati, tra cui l’Italia, dei pericoli legati all’uso dei dispositivi cinesi. Quello italiano è uno dei mercati più importanti di Huawei, anche se in generale il marchio va forte, infatti ha superato le vendite di Apple, e questo nonostante i suoi dispositivi siano vietati da tempo negli Stati Uniti. Il capo dell’FBI Chris Wray aveva dichiarato che Huawei avrebbe la possibilità di «modificare o rubare informazioni e di fare spionaggio senza essere scoperti». In generale, a inizio anno le agenzie di intelligence americane avevano già lanciato l’avvertimento agli alleati, dichiarando che è pericoloso comprare i dispositivi cinesi. Non solo Huawei, ma anche altri, come Zte.
USA CONTRO HUAWEI: CHIEDE AGLI ALLEATI DI BOICOTTARLA
L’obiettivo degli Stati Uniti è estendere il bando a tutti i Paesi alleati. Il Wall Street Journal cita persone che sono a conoscenza di questa situazione. Alcuni funzionari federali avrebbero informato le controparti governative e i dirigenti delle società di telecomunicazioni riguardo i rischi sulla cybersicurezza a cui potrebbero andare incontro lasciando le porte aperte a Huawei. La proposta Usa comprenderebbe anche l’ipotesi di mandare aiuti finanziari, come “premi” a chi decide di boicottare il colosso cinese. Le preoccupazioni nascono dal fatto che attraverso questi dispositivi, sostiene il governo americano, i cinesi possono violare le basi militari americani che sono state costruite sui territori alleati. Non è tardata ad arrivare la risposta dei cinesi, i quali si dicono «sorpresi dai comportamenti del governo Usa descritti nell’articolo», spiegando che vanno «oltre la sua giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata». Huawei rilancia: «Serviamo centinaia di milioni di consumatori. Ci scelgono perché si fidano pienamente».