Per lungo tempo Donald Trump ha ignorato i rischi del cambiamento climatico, pensando ad esso come ad una bufala inventata dai complottisti. Adesso che guida gli Usa, però, il tycoon sembra costretto a fare i conti con la realtà. A descriverla è un rapporto stilato da scienziati di 13 agenzie federali statunitensi, commissionato dal Congresso e reso noto dalla Casa Bianca, che per averlo reso noto nel giorno del Black Friday – cioè quando gli americani sono distratti dallo shopping sfrenato – è stata ampiamente criticata. Secondo gli studiosi, i cambiamenti del clima avranno sull’economia Usa, entro il 2100, un impatto più devastante di quello della Grande Recessione del 2008, imponendo una riduzione del Pil nell’ordine del 10%. Numeri devastanti, quelli stilati dagli studiosi, secondo cui entro la fine del secolo, le morti legate all’eccessivo caldo costeranno all’economia 141 miliardi di dollari, mentre i costi per far fronte all’innalzamento del livello del mare e per le infrastrutture saranno pari rispettivamente a 118 e 32 miliardi.
CAMBIAMENTO CLIMATICO, “SERVE AGIRE SUBITO”
Gli studiosi delle 13 agenzie federali Usa che hanno redatto il rapporto sul cambiamento climatico sono stati chiari:”Supporre che le attuali e future condizioni climatiche saranno simili a quelle del passato non è più adeguato“. Per questo motivo, scrivono, serve un’azione rapida, fulminea, dal momento che più si aspetta ad intervenire maggiori saranno i costi futuri cui l’economia si troverà costretta a fare fronte. Secondo gli scienziati, il cambiamento climatico “sta trasformando dove e come viviamo e presenta sfide crescenti alla salute, alla qualità della vita e all’economia“. Gary Yohe, membro della National Academy of Science, l’associazione che ha rivisto il rapporto, come riporta La Repubblica, ha spiegato:”Abbiamo sprecato 15 anni. Se ne sprechiamo altri cinque in termini di risposte da dare, la situazione sarà solo peggiore. Più si aspetta, più è necessario agire rapidamente e più sono elevati i costi“.