Ha fatto il giro del web la notizia riguardante il grave caso di assenteismo nella regione Sicilia, dove 42 dipendenti dell’assessorato alla salute sono finiti sotto inchiesta per essersi assentati durante le ore di lavoro, nonostante timbrassero il cartellino. Il video delle intercettazioni è stato diffuso nelle scorse ore, e mostra i dipendenti del suddetto ente che timbrano il cartellino, per poi allontanarsi dal posto di lavoro per portare a termine commissioni personali e faccende varie. Sulla vicenda è intervenuto anche Alessandro Coscarelli, comandante della Guardia di Finanza di Palermo, che intervistato dai microfoni di Tg2000 ha ammesso: «I dipendenti sbrigavano faccende personali, andavano presso uffici pubblici, sbrigavano incombenze casalinghe o accudivano i figli, svolgevano compiti famigliari. Per più della metà del periodo in cui hanno attestato di essere stati al lavoro, in realtà non lo erano, quindi il danno è di oltre il 50% rispetto a quanto corrisposto dall’ente». La regione ha già fatto sapere che per i 42 indagati potrebbe scattare il licenziamento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ASSENTEISMO NELLA REGIONE SICILIA: TUTTO NATO DALLA DENUNCIA DI UNA MOGLIE
A dare il là alle indagini che hanno portato alla luce del caso di assenteismo nella regione Sicilia, assessorato alla salute, sarebbe stata la denuncia di una moglie gelosa. Come riferisce il comandante del gruppo Guardia di finanza Palermo, il colonnello Alessandro Coscarelli: «La signora ha raccontato degli strani movimenti del marito e di altri. Così sono scattati prima gli appostamenti, i pedinamenti e successivamente gli accertamenti tramite l’utilizzo di microspie». Da quella donna, che probabilmente pensava di essere tradita dal marito, si è scoperchiato un vaso di pandora da cui è emerso un consolidato sistema di assenteismo pubblico che ha portato a mettere sotto indagine 42 dipendenti della regione siciliana: «Dalle indagini – proseguono le fiamme gialle palermitane – è emerso che c’era chi si faceva timbrare il cartellino dalla moglie, chi andava a fare la spesa, chi utilizzava il cartellino del convivente che si trovava altrove». Sulla vicenda ha espresso il proprio parere anche la Cisl Fp, che ha ammesso: «Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura affinché chi è colpevole paghi, così che le colpe di alcuni ‘furbetti’ non debbano ricadere sull’intera categoria dei dipendenti regionali». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ASSENTEISMO NELLA REGIONE SICILIA: IL PENSIERO DEL GOVERNATORE MUSUMECI
Ad esprimersi sull’inchiesta della Procura di Palermo che ha portato 42 dipendenti assenteisti della Regione Sicilia ad essere iscritti nel registro degli indagati è il governatore Nello Musumeci, durissimo nel condannare l’episodio che avrebbe interessato l’assessorato al Turismo. Come riportato dal quotidiano “La Sicilia”, Musumeci ha commentato:”Sono avvenuti alcuni arresti, è il segno evidente di come il malessere sia ancora presente. Negli assessorati non si avverte lo scrupolo e la necessità di entrare e uscire in un certo orario. Stiamo dotando gli uffici di strumenti di sicurezza e di controllo e di sorveglianza. Ci sono lobbisti che stanno giornate intere negli assessorati e cercano di contattare il funzionario o il dirigente più debole, per farselo amico e avere notizie anzitempo. Succede anche questo e spero di non doverli scoprire mai. Li accompagnerò a calci nel sedere fuori dal palazzo”. Musumeci ha aggiunto:”I dipendenti infedeli sono ovunque. Ma accanto a questa cancrena c’è anche tanta buona burocrazia”. (agg. di Dario D’Angelo)
ASSESSORE RAZA, “ASSENTEISMO IN REGIONE SICILIA? VERGOGNA”
Dipendenti assenteisti nella Regione Sicilia scoperto dalla procura di Palermo. 42 dipendenti pubblici sono finiti sul registro degli indagati perché pizzicati mentre svolgevano faccende personali durante le ore di lavoro. Sulla questione è intervenuto l’assessore Ruggero Raza, che ha fatto sapere che: «L’assessorato della Salute (i 42 di cui sopra facevano parte di quel dipartimento ndr), si costituirà parte civile nel procedimento e se dovessero ricorrere i presupposti avvierà le procedure di licenziamento per i dipendenti infedeli Potrei dire – ha aggiunto Razza, come riporta l’edizione online de Il Fatto Quotidiano – che tra i primi atti al nostro insediamento c’è stata la direttiva sul controllo delle presenze e che i fatti per i quali si procede sono antecedenti all’insediamento di questo governo, la verità, però, è che fa rabbia pensare che dipendenti pubblici non siano presenti alle loro responsabilità. Sono sicuro che i magistrati andranno in fondo per scoperchiare del tutto questa vergogna». In totale sono state accertate dalla guardia di finanza irregolarità per 400 ore di lavoro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ASSENTEISMO NELLA REGIONE SICILIA
Un nuovo caso di assenteismo, questa volta, nella regione Sicilia, precisamente nell’assessorato alla salute. Come riferito dai principali quotidiani online, sono 42 gli indagati, tutti furbetti del cartellino che appunto timbravano per poi assentarsi dal posto di lavoro. Secondo quanto raccolto dalla procura di Palermo, dalle indagini é «emersa una consolidata prassi di assenteismo ingiustificato con presenze fittizie debitamente e furbescamente certificate». I dipendenti della regione collaboravano fra di loro scambiandosi il badge, e anche attraverso l’utilizzo del computer aziendale, per attestare la loro falsa presenza sul posto del lavoro. Tutti i 42 indagati sono accusati, a vario titolo, di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico e false attestazioni e certificazioni. Come già avvenuto in casi simili in passato, i dipendenti, invece di presenziare sul posto del lavoro per svolgere le mansioni a loro assegnate, si occupavano di faccende private come ad esempio andare dal parrucchiere o fare la spesa, presentandosi poi in ufficio con ore di ritardo.
ASSENTEISMO IN SICILIA: 400 ORE INGIUSTIFICATE
Stando alle indagini effettuate dalla guardia di finanza di Palermo, in totale sarebbero state commesse violazioni per 400 ore di lavoro. Le fiamme gialle hanno potuto accertare tali irregolarità attraverso pedinamenti in borghese, con i dipendenti “catturati” mentre erano al supermercato o al bar, nonché attraverso l’utilizzo di microspie appositamente piazzate dalle forze dell’ordine. Dei 42 indagati, undici sono agli arresti domiciliari, altri undici sono destinatari della misura di obbligo di firma, e i restanti venti sono stati invece denunciati a piede libero. Purtroppo, nonostante il giro di vite messo in atto negli ultimi anni dal governo e dalle forze dell’ordine, prosegue la triste prassi dell’assenteismo, in un periodo in cui tali notizie fanno ancora più male vista la carenza di lavoro dal nord al sud della nostra penisola. Per il gruppo di indagati di cui sopra si prospetta un eventuale processo con il conseguente rischio della perdita di lavoro. Di seguito il video di quanto accaduto