Omicidio Noemi: nuovo processo per Lucio Marzo, il 18enne che ha confessato l’omicidio della sua fidanzatina (avvenuto il 3 settembre 2017) e il cui corpo fu ritrovato nelle campagne di Castrignano del Capo. Per il ragazzo di Montesardo Salentino dopo essere stato condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere per l’assassinio della 16enne adesso dovrà affrontare un nuovo procedimento penale con l’accusa di calunnia aggravata nei confronti di Fausto Nicolì, il meccanico di Patù che in un primo momento aveva indicato quale materiale esecutore del crimine. Infatti, nella giornata di oggi il gip della Procura, Carlo Cazzella, ha di fatto accolto la richiesta dell’avvocato di Lucio nel corso dell’udienza preliminare e stando a quanto si apprende la nuova discussione si aula si aprirà il prossimo 1° febbraio 2019.
LA RICHIESTA DI UN MAXI RISARCIMENTO
E alla stessa udienza preliminare era presente lo stesso Lucio Marzo che proprio dal carcere dove è detenuto aveva indicato Fausto Nicolì quale l’esecutore dell’omicidio in una serie di lettere, ritrattando di fatto la sua precedente confessione (resa il 13 settembre del 2017) quando aveva finalmente indicato agli uomini delle forze dell’ordine il luogo in cui aveva scelto di occultare il cadavere di Noemi Durini dopo averla uccisa, e ritrovata da Carabinieri sotto un cumulo di pietre. Per questo motivo il gip della Procura ordinaria ha accolto la richiesta di rito abbreviato del legale difensore del 18enne: va infatti ricordato che il meccanico di Patù aveva deciso di citare in giudizio Lucio, avanzando pure una maxi-richiesta di danni per 100mila euro col giudice per l’udienza preliminare che aveva deciso così di rinviare l’intero processo in data odierna. E proprio per via dell’assenza del ragazzo in quella circostanza il suo avvocato non aveva potuto presentare richieste di rito alternativo.