E’ di nuovo strage di balene in Nuova Zelanda. Come riferito dai colleghi dell’agenzia Ansa, sono stati ritrovati ben cinquantuno esemplari di balene senza vita, arenati sulle spiagge di Hanson Bay, nelle isole Chatham. In totale sono 90 i cetacei che si sono bloccati a riva, e di questi una quarantina sono riusciti a tornare in mare, mentre gli altri cinquanta non ce l’hanno fatta. Le isole Chatham sono una zona remota del mondo, si trovano a circa 800 chilometri di distanza dal cuore della Nuova Zelanda ed ospitano 600 persone. Meno di una settimana fa erano morte 145 balene, con l’aggiunta di nove orche pigmee, sempre perché arenatesi sulla spiaggia, ed ora un nuovo episodio decisamente preoccupante. Tra l’altro un paio di giorni fa si era verificata un’altra strage di balene, con 28 esemplari morti sempre sull’arenile neozelandese.
STRAGE IN NUOVA ZELANDA
A scoprirle era stato un pilota di un aereo privato, che volando sopra il Croajingolong National Park nello stato di Victoria, ha appunto effettuato il macabro ritrovamento. Delle 28 balene, 8 erano ancora vive quando sono giunti sulla spiaggia i soccorritori, ma le loro condizioni fisiche erano ormai compromesse, e sono morte poco dopo l’intervento medico. Il personale di soccorso ha raccolto dei campioni per cercare di capire il perché di questi spiaggiamenti, che continuano ad essere un mistero. C’è chi dice che le balene si arenino perché malate, chi perché invece le stesse compiano errori di navigazione finendo in secca, chi invece da la colpa alla marea, e infine, c’è chi punta il dito contro i predatori, che in qualche modo riuscirebbero a spingere le balene verso la spiaggia. A causa del continuo spiaggiamento dei cetacei, nella zona si sono moltiplicati gli squali, attratti ovviamente dalle carcasse, e le autorità hanno invitato la popolazione a fare attenzione. Ricordiamo che la Nuova Zelanda sta per entrare nella stagione estiva.