Il Governatore della Calabria Mario Oliverio esprime cordoglio per la morte dell’immigrato 18enne nel rogo della tendopoli di San Ferdinando: «Una giovane vita distrutta nella tendopoli di S Ferdinando. Jaiteh Suruwa 18 anni, a cui va il mio commosso pensiero, venuto dal Gambia per trovare lavoro, ha trovato la morte nella baraccopoli di S Ferdinando. La stessa nella quale, circa un anno fa, ha perso la vita Becky Moses, 26 anni. Entrambi privati dell’accoglienza Sprar, il primo a Gioiosa Ionica e la seconda a Riace». E prosegue: «La tendopoli della morte continua a mietere vittime innocenti mentre viene assurdamente sancita la fine dei progetti Sprar e liquidata una esperienza come quella di Riace che costituisce un esempio concreto di accoglienza e di integrazione civile. La morte del giovane Suruwa impone una netta inversione di rotta. La baraccopoli della morte e della mortificazione della vita deve essere smantellata. Il Governo, il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, assumano immediate iniziative per soluzioni adeguate ad una accoglienza degna di un paese civile», le sue parole riportate da Italiana Radio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GLI AMICI: “IN DUE ERANO VENUTI A CERCARLO
Suwara Jaiteh, il giovane migrante gambiano morto nel rogo sviluppatosi nella notte nella baraccopoli di San Ferdinando, è stato ucciso? E’ questo il timore espresso da alcuni dei suoi amici che, sentiti dall’Ansa, hanno parlato di alcune circostanze sospette che avrebbero preceduto l’incendio. Due di loro hanno raccontato:”Ieri sera due persone che vivono nel campo sono venute a cercarlo. Quando è stato chiesto loro perché hanno risposto ‘Niente niente’, e se ne sono andati. Poco dopo è scoppiato l’incendio”. Dubbi di chi ha perso un amico, interrogativi che saranno espressi anche alle forze dell’ordine che indagano sulla morte di Suwara Jaiteh:”Adesso andiamo a parlare con la polizia”. Un altro interrogativo riguarda poi l’età del giovane: “Suwara era minorenne, perché era fuori dal centro?”. Da quel che riuslta agli inquirenti, Suwara era stato ospitato dallo Sprar di Gioiosa Ionica fino a venerd, quando aveva deciso di abbandonare il centro volontariamente. Qualcosa non torna? (agg. di Dario D’Angelo)
SAN FERDINANDO, TENSIONE TRA I MIGRANTI
C’è tensione nella tendopoli di San Ferdinando dopo l’incendio avvenuto la scorsa notte e che è costato la vita ad un migrante gambiano di soli 18 anni. Gli occupanti della baraccopoli nella piana di Gioia Tauro sono in agitazione dopo l’episodio, ma al momento non si segnalano comunque eccessivi disordini. In quella zona vi è la tendopoli ufficiale, con apposite “case” di colore azzurro al cui interno vi sono circa 800 migranti, e una invece abusiva, con vere e proprie baracche senza alcuna regola igienico-sanitaria. Proprio qui, la scorsa notte, un incendio è divampato dopo che era stato acceso un fuoco per il freddo, uccidendo il giovane di origini africane. In questo periodo quelle tendopoli sono in sovraffollamento perché vi è la raccolta degli agrumi, e di conseguenza la manovalanza è necessaria. Ricordiamo infatti che quasi tutti gli occupanti dell’accampamento lavorano nei campi della zona. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
18ENNE MORTO DOPO INCENDIO TENDOPOLI SAN FERDINANDO
Un migrante di 18 anni è morto a seguito di un incendio scoppiato nella tendopoli San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria). Il ragazzo stava dormendo e non si è accorto delle fiamme che stavano iniziando ad invadere la baraccopoli: è morto a seguito dei fumi respirati. Sulla vicenda si è espressa la prefettura reggina, che attraverso un comunicato ha fatto sapere: «È indubbio che il percorso messo in campo con tutti i soggetti interessati ha fatto registrare passi in avanti, ma non ancora esaustivi, poiché l’obiettivo finale è lo smantellamento della baraccopoli». Oggi si è tenuta una riunione d’emergenza da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto Michele di Bari: «In tal senso, come ribadito nel corso dell’odierna riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica – si aggiunge – non si può che continuare nell’attuazione delle azioni che sono state più volte esaminate e approfondite in Prefettura». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
18ENNE MORTO DOPO INCENDIO TENDOPOLI SAN FERDINANDO
Aveva solo 18 anni il migrante morto a seguito dell’incendio nella tendopoli di San Ferdinando. Come riferisce Tpi, si chiamava Suruwa Jaiteh ed era originario del Gambia. E’ stato trovato morto carbonizzato nella sua baracca, stava dormendo e non si è accorto delle fiamme che stavano divampando nell’accampamento in provincia di Reggio Calabria, perdendo i sensi nel sonno prima della fine. Suruwa Jaiteh era regolare sul suolo italiano, titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ed era domiciliato presso il centro di accoglienza di Gioisa Jonica, da cui si era allontanato volontariamente. Ogni tanto dormiva nella baracca, e purtroppo anche questa notte, mentre divampavano le fiamme scaturite a seguito di un fuoco acceso per il freddo, stava alloggiando nel rifugio di fortuna. Il prefetto di Reggio Calabria ha convocato per oggi un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la sede municipale del Comune di San Ferdinando, per fare il punto della situazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
UN GAMBIANO MORTO A SEGUITO DI UN ROGO
Un migrante è morto nella tendopoli di San Ferdinando, a seguito di un incendio. Come riferito da numerose testate online, il rogo ha distrutto due baracche e si è propagato dopo che è stato acceso un fuoco da qualche ospite dell’accampamento nella piana di Gioia Tauro per ripararsi dal freddo della notte. Non è ancora stata resa nota l’identità della vittima, ma si sa che la stessa era originaria del Gambia e che è morta carbonizzata. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai soccorritori, è molto probabile che l’uomo sia morto nel sonno: non accorgendosi delle fiamme che stavano divampando è rimasto assuefatto dai fumi, spirando prima di rimanere carbonizzato. Una volta lanciato l’allarme sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme anche con l’aiuto degli stessi migranti. Giunti sul luogo dell’incendio anche i militari dei carabinieri, nonché la polizia e la guardia di finanza.
INCENDIO IN TENDOPOLI: MORTO UN MIGRANTE
La tendopoli di San Ferdinando non è di certo nuova alle cronache. Lo scorso giugno, ad esempio, venne ucciso in quella zona a colpi di fucile un migrante sindacalista, un 29enne originario del Mali che lavorava come bracciante, come fanno la maggior parte degli immigrati. A luglio, sempre nella tendopoli di San Ferdinando, si era invece recato il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che aveva avuto un acceso faccia a faccia con gli occupanti dello stesso accampamento di baracche. Non è inoltre la prima volta che si verifica un incendio nella tendopoli di San Ferdinando. A gennaio di quest’anno vennero distrutte circa 200 baracche a causa del fuoco, con la conseguente morte della 26enne di origini nigeriane, Becky Moses, mentre un’altra donna di 27 anni rimase gravemente ustionata. In seguito la polizia arrestò una 47enne nigeriana accusata di aver appiccato il rogo dietro il pagamento di denaro come vendetta.