Il tasso di disoccupazione a ottobre è salito al 10,6% (+ 0,2 su settembre) e nel terzo trimestre il Pil, in base agli ultimi dati Istat, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, primo dato congiunturale negativo dal secondo trimestre 2014.
“Il peggioramento è la conseguenza delle scelte fatte – commenta Stefano Colli-Lanzi, Ceo di Gi Group – ed è l’effetto logico dei provvedimenti sul lavoro che sono stati presi questa estate. In un momento nel quale tutta Europa registra un rallentamento, noi rischiamo di pagare il prezzo più alto di tutti in termini di decrescita”.
“Le leggi virtuose – prosegue Colli-Lanzi – sono quelle win-win, capaci di portare benefici tanto alle aziende quanto alle persone. Il Decreto dignità, invece, è loose-loose: fa perdere tutti, perché irrigidisce le possibilità di assunzione per le imprese con la reintroduzione delle causali, scritte tra l’altro in modo da essere inapplicabili, e non aggiunge tutele significative per le persone; l’unico effetto certo è già oggi quello di aumentare il rischio di contenzioso giudiziario, contribuendo a rendere il mercato meno efficiente e meno capace di offrire opportunità a chi cerca lavoro”.
“Gi Group continua a credere nel ruolo delle Agenzie per il lavoro che, sempre di più, si caratterizzano per essere operatori essenziali per sviluppare il mercato del lavoro attraverso servizi di valore, sia per le aziende che per le persone – conclude Colli-Lanzi -. Come ampiamente dimostrato dai fatti, lungi dall’essere portatrici di precariato, le Agenzie per il lavoro contribuiscono a migliorare l’incontro tra domanda e offerta, a massimizzare le opportunità di impiego di tutte le fasce di lavoratori e a costruire percorsi di sviluppo di carriera attraverso la formazione e il supporto alla ricollocazione, assicurando, al tempo stesso, trasparenza e rispetto di norme e contratti”.