L’ultimatum sui migranti e la Missione Sophia l’ha lanciato Matteo Salvini questa mattina durante l’audizione alla Camera del Comitato Schengen: «Noi manteniamo ferma l’indisponibilità a procedure di sbarco che prevedono l’approdo solo in porti italiani. Al momento non ci sono progressi significativi nel negoziato nonostante le nostre richieste di cambiare le regole d’ingaggio. Senza una convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare la missione». Il vicepremier della Lega, già nel recente passato in aperta discussione delle norme che regolano ancora la Missione “EuNavFor Med”, più comunemente riconosciuta come “Operazione Sophia”: il prossimo 31 dicembre scade la missione europea nel Mediterraneo e l’Unione Europea vorrebbe rinnovarla probabilmente tale e quale a prima, ma il titolare del Viminale non ci sta. La missione Sophia prende il nome da una bambina somala che nacque nel 2015 a bordo di una nave dopo un tremendo naufragio nel Mediterraneo al largo delle coste libiche: morirono 800 persone in quelle acque ma Sophia si salvò miracolosamente e da allora rappresenta simbolicamente tutte le missioni umanitarie nel Mediterraneo.
LA MISSIONE SOPHIA E LE NOVITÀ SU FRONTEX
Lo ha spiegato di recente anche l’Alto Rappresentate dell’Ue per gli Affari Esteri (Lady PESC) Federica Mogherini: «la Missione Sophia intendeva adottare misure sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai trafficanti di esseri umani, tutto questo nel pieno rispetto del diritto internazionale». Salvini vorrebbe un rinnovamento radicale delle regole comunitarie e, come già emerso nei precedenti Consigli Europei, l’Italia vorrebbe una revisione sostanziale diversa dalle due precedenti proroghe lasciate “intatte” sull’operazione “EuNavFor Med”. «Dal primo giugno al 30 novembre di quest’anno, “i migranti sbarcati sulle nostre coste sono diminuiti del’83% rispetto all’anno scorso. Quelli provenienti dalla Libia sono diminuiti del 92%», spiega ancora Salvini questa mattina dopo aver chiesto la revisione anche del regolamento Frontex, «L’Italia sostiene Frontex e il rafforzamento del bando per una guardia di costiera europea tuttavia guarda con attenzione a quelle che potrebbero essere le limitazioni della sovranità internazionale».