A Mai dire Talk Antonio Cornacchione dovrà convincere Giulia De Lellis a partecipare come spettatrice al suo ultimo show teatrale. Lo spettacolo, dal titolo L’ho fatto per il mio paese, vede ancora una volta il comico impegnato in una serie di temi politici: e se fino a qualche anno fa al centro della sua satira c’era Silvio Berlusconi, oggi c’è un personaggio – l’italiano medio – rimasto vittima della crisi economica. Il comico ha di recente parlato del suo spettacolo nel salotto di Fabio Fazio, dove ha rivelato che, poiché “con Berlusconi non funziona più il gioco”, ha dato vita a una nuova rappresentazione. E a tutti quelli che gli chiedono: “Ma adesso che non c’è Silvio cosa fai?”, lui risponde “un’altra commedia”, aggiungendo che “io, senza Silvio, magari possono dire che sono rovinato, però se torna sono rovinati loro”. A questo link il video del suo divertente siparietto.
Antonio Cornacchione, “Il Molise esiste!”
Antonio Cornacchione non ha dubbi: a dispetto del tormentone diventato virale sui social, il Molise, la sua regione d’origine, esiste eccome. I molisani possono inoltre contare su una serie di qualità che li rendono unici in tutto il paese, caratteristiche alle quali oggi il comico sente di voler aspirare. Al centro dei pregi, conferma in una recente video intervista concessa a Giovanni Romani per Tgr Rai Molise, c’è la “tenacia” una qualità che vorrebbe avere e che rende ila sua amata regione come un posto ancora puro; dal suo punto di vista, infatti, i molisani sono molto generosi, così come testimoniano una serie di usanze alle quali suo nonno, in passato, amava aderire: “Quando andava in campagna, non si sa perché, lasciava un pezzo di formaggio fuori dalla masseria. Diceva ‘se passa un contadino se lo può mangiare”.
Il rally a Teheran
Forse sono in pochi a saperlo ma Antonio Cornacchione, qualche tempo fa, ha partecipato a un rally a bordo della sua panda. Partenza da Praga, destinazione Mongolia, i partecipanti del “viaggio organizzato” erano in tutto otto, distribuiti in due auto a gruppi di quattro. Tuttavia, qualcosa a un certo punto è andato storto e, così come il comico ha confermato nel corso del suo intervento a Che tempo che fa, ha deciso di non proseguire fino all’ultima tappa. “Io non sono arrivato fino in Mongolia, ma a Teheran e poi sono tornato indietro in aereo”. Proprio nella città iraniana, in particolare sulla tangenziale, è successo un episodio molto strano, che il comico ha raccontato nel salotto di Fabio Fazio: “Avevamo davanti la polizia iraniana. A un certo punto ci hanno superato, si sono fermati, ci hanno superato di nuovo e ci hanno fatto un posto di blocco”. A questo punto, dopo aver controllato le generalità, i poliziotti – secondo il suo racconto – gli avrebbero regalato due cetrioli, una scena tutta da ridere che lo ha lasciato senza parole.