Una “minaccia” in stile gilet gialli è quella che arriva dai 70mila in piazza a Torino per dire No alla Tav e sì al futuro senza investimenti nell’opera pubblica più discussa e famosa d’Italia. «Come recitava un cartello nel corteo di sabato: chi ascolta industriali e banchieri invece del popolo, finisce male! Governo avvisato… Oltre mille manifestanti arrestati e centinaia di feriti in una rivolta popolare che però non demorde e sta dando esempio a tutta Europa, pubblichiamo questa foto che ci è stata inviata ieri da alcuni No Tav a Parigi», si legge quest’oggi su Facebook di alcuni manifestanti che ieri hanno visto “unirsi” le proteste di gilet gialli e No Tav contro il “sistema”. Non solo, gli stessi manifestanti sostengono «che il mondo si divide in due parti, da una parte ci sono i popoli che lottano per un futuro decente per tutti, dall’altra un potere sempre più arroccato che difende gli interessi di pochi». La minaccia arriva contro il M5s principalmente, visto come l’unica forza di Governo che possa ancora bloccare la linea Torino-Lione ma non ritenuta in grado di avere la forza per opporsi alla Lega. Il fatto che la sindaco Appendino, pur sostenendoli a parole, non fosse in piazza ieri rappresenta per i manifestanti un campanello d’allarme piuttosto importante.. (agg. di Niccolò Magnani)
FORZA ITALIA: “ASSENTE M5S, NON POSSONO BLOCCARE L’OPERA E LO SANNO”
Grande manifestazione dei No Tav ieri a Torino. Presenti tutti coloro che non vogliono che si realizzi il treno ad alta velocità che collegherebbe Lione al capoluogo piemontese, ma che sarebbe un grave danno per la natura e nel contempo comporterebbe un costo eccessivo. Sulla vicenda si sono espresse numerose forze politiche, fra cui anche l’onorevole di Forza Italia, Daniela Ruffino, che ha commentato la manifestazione in maniera ironica: «Quello che fa riflettere sulla piazza NoTav torinese di oggi non è il numero delle presenze di manifestanti ma le assenze importanti sul palco. I leader nazionali del Movimento 5 Stelle e la stessa sindaca di Torino si sono guardati bene dal mostrarsi davanti alla folla e lo hanno fatto perché sanno bene che l’opera non può essere fermata. La Tav si farà perché tornare indietro, visti gli investimenti fatti, le eventuali penali e le ricadute positive sul territorio, non è possibile. Si spiega così l’assenza dei vertici del Movimento, impensieriti dal rischio di dover dare presto conto di questi dati di fatto al loro elettorato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NO TAV A TORINO CONTRO I SI TAV
La grande manifestazione dei No Tav si è tenuta, come annunciato, nella giornata di ieri. In centro Torino il fiume di “anti treno ad alta velocità” si è snodato per le vie principali, arrivando a contare fino a 40, 50, e c’è chi dice addirittura 100mila persone. I numeri contano tanto in questo caso visto che i No Tav sono sicuri di essere molti di più rispetto ai 40 mila che praticamente un mese fa “marciavano” su Torino esprimendo il loro consenso alla realizzazione di quel treno di una cinquantina di chilometri che dovrebbe collegare la Francia all’Italia. Ma Alberto Perino, No Tav storico, è convinto che i suoi siano molti di più, e soprattutto, siano ben più consapevoli del motivo perché sono scesi in piazza: «Questa è la risposta a quella manifestazione ridicola del sì – le sue parole riportate dall’edizione online de La Stampa – c’era gente che non sapeva neanche perchè era lì. C’erano gli imprenditori, nel senso di gente che prende e non dà nulla. Qui, invece, siamo tutti motivati, sappiamo che decenni di lotta non li cancella di certo la manifestazione di un giorno». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GRILLO: “LA TAV NON SI FARA'”
Mentre la manifestazione No Tav si svolge a Torino è un muratore laureando in ingegneria, a margine della Fiera nazionale della piccola e media editoria che si tiene a Roma a strappare la “notizia” del giorno da Beppe Grillo. Tutto nasce da una provocazione del giovane:”Come mai non sei a Torino a manifestare? Ora che sei al governo non stai più con i No Tav?”. Grillo si risente, vuole un confronto col giovane, i due vanno a parlare. Come riporta Il Messaggero, quando torna davanti ai cronisti il ragazzo spiega il contenuto di quell’incontro, ammettendo che il fondatore del MoVimento 5 Stelle gli ha detto che alla fine la Tav non si farà:”Grillo mi ha detto che stanno valutando, sono scettico ma non voglio fare l’uccello del malaugurio: spero che Grillo abbia ragione ma è tutto da vedere. Ma io non ci credo”. (agg. di Dario D’Angelo)
APPENDINO, “SEMPRE CONTRARIA”
La sindaca di Torino Chiara Appendino si schiera con il movimento No Tav, ma senza condividere la sfida lanciata al governo M5s-Lega. Quando la manifestazione è quasi finita, ed è chiaro che tutto è andato bene, è arrivato il commento. «A manifestare c’erano giovani, donne, professionisti, cittadini che vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo e sostenibile è possibile. La Tav è una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato». Di diverso avviso, come riportato da La Stampa, è invece il presidente della Regione Piemonte: «È stata una manifestazione organizzata, sicuramente partecipata e anche un po’ scontata, che ha raccolto le tante sfumature del “no a tutto” che percorrono l’intero Paese». Chiamparino ha dichiarato di voler lavorare per non perdere «opportunità di crescita, di miglioramento ambientale e di maggior sicurezza del trasporto». E non manca un attacco al ministro dell’Interno Matteo Salvini, inserito tra «coloro che fingono di avere posizioni diverse, ma che in realtà tengono il sacco ai predatori di futuro». (agg. di Silvana Palazzo)
“LA LEGA NON VUOLE CAMBIARE IL SISTEMA”
Il corteo No Tav è giunto poco fa in piazza Castello a Torino. Sono circa 40mila presso il centro del capoluogo piemontese, ma c’è chi parla addirittura di 100mila. Fatto sta che i manifestanti contro il treno ad alta velocità hanno fatto sentire nuovamente la loro voce. Non c’è la sindaca di Torino, Appendino, ma c’è il numero due, il vicesindaco Montanari: «Essere qui significa rappresentare una città e una maggioranza – le sue parole riportate dall’edizione online del quotidiano Repubblica – che ha votato un programma. La sindaca Appendino la pensa come me e io qui la rappresento». Il vice sindaco è stato contestato da un gruppo di giovani anarchici: «Questa non è lotta, la lotta l’abbiamo fatta tutti i giorni al cantiere, fate schifo – le loro parole – sei complice di Salvini». Presente anche il leader storico dei No-Tav della Valle di Susa: «Non è la prima volta che siamo più di chi è sceso in piazza a favore del Tav – dice – noi siamo No Tav e facciamo i No Tav, come bloccare il progetto è un problema loro. Noi giudichiamo i fatti. Quelli della Lega non sono per cambiare il sistema. Sui 5 Stelle staremo a vedere. Vogliamo la sospensione dell’opera. Non ci interessano modifiche perché il Tav è un’opera devastante». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NO TAV OGGI A TORINO: MONTA LA PROTESTA
A Torino è sceso in piazza il popolo dei No Tav. Mentre a Roma sono i leghisti a dare vita ad una grande manifestazione, nel capoluogo piemontese sono gli attivisti contro il treno ad alta velocità a rubare la scena. Il corteo è partito da piazza Statuto, come ricorda Repubblica, e si è composto di circa 20mila manifestanti, che sono passati da Porta Susa verso piazza Castello. Ad aprire il corteo, il vicesindaco di Torino Guido Montanari, i sindaci dei comuni della Val di Susa, e i gonfaloni di molte amministrazioni, con lo striscione “C’eravamo, ci siamo, ci saremo! Ora e sempre No Tav”. Dopo la manifestazione dei “Si Tav” del 10 novembre scorso, quando sempre a Torino si ritrovarono circa 40mila persone per protestare contro il sindaco Appendino, ora tocca al popolo di coloro che invece pensano che il treno ad alta velocità sia solo dannoso per l’Italia. I gruppi No Tav sono spalleggiati dai partiti di estrema sinistra come Potere al Popolo e Sinistra anticapitalista, ma anche dagli esponenti dei centri sociali antagonisti torinesi.
NO TAV OGGI A TORINO: IN 20MILA
«Oggi è la giornata dell’orgoglio no Tav – dice uno dei tanti speaker con il megafono in mano – di un grande popolo che non si è mai fatto intimidire». Presente anche un piccolo gruppo di Gilet Gialli, i noti attivisti francesi che stanno mettendo l’oltralpe a ferro e fuoco: «Questo progetto – dice Jeanluc di Montricher Albanne, il loro rappresentante – è uno spreco di soldi che potrebbero essere spesi diversamente. E la vecchia Torino-Lione potrebbe benissimo essere adattata se solo si volessero investire delle risorse. Intanto a Villarodin, dove si stanno scavando i 9 chilometri dell’ultima galleria preparatoria, gli abitanti non hanno più l’acqua». Così invece l’assessore comunale all’ambiente, Alberto Unia: «Il confronto fra le piazze ci interessa poco. Tutti gli anni l’8 dicembre si fa una manifestazione, oggi si voleva dare un segnale più forte, quindi la valle è scesa a Torino. Siamo scesi in piazza perché siamo assolutamente No Tav come è scritto anche nel nostro programma elettorale, quindi era giusto farlo».