Depressione, gelosia o addirittura debiti in famiglia? È giallo attorno al “movente” che ha portato Fallica a sterminare la propria famiglia prima di rivolgere la pistola contro di sé e suicidarsi definitivamente. Un massacro che, favorito dalla sua passione per la caccia e quindi al porto d’armi regolare in suo possesso, è ancora un autentico mistero: non ha lasciato alcun biglietto, non ci sono motivi “immediati” raccolti dai testimoni e dagli altri parenti, posto che lo choc è ancora tantissimo nelle vie di Paternò che in pochi hanno voglia di parlare. I carabinieri hanno sequestrato tutto il materiale informatico di Gianfranco Fallica: computer, telefonini e tutto quello che può essere utile per riuscire a capire cosa sia scattato nel consulente finanziario che ha deciso di colpo di sterminare la propria famiglia. Gli amici dell’uomo suicida hanno smentito diverse voci secondo le quali l’uomo avesse avuto crisi depressive: ma allora i farmaci ritrovati di chi erano? La pista della gelosia per ora resta molto debole visto che Cinzia sembrava davvero una brava e amorevole moglie oltre che mamma: resta il problema dei debiti, ma solo un’analisi accurata del lavoro e dei conti del consulente finanziario potrà dire la verità anche su questa terza complicata pista d’indagine.
TROVATI IN CASA FARMACI ANTIDEPRESSIVI
Una famiglia intera è stata trovata senza vita a Paternò dai carabinieri, una coppia e i figli di 4 e 6 anni. L’ipotesi più accreditata al momento è quella dell’omicidio-suicidio, ma è ancora da confermare. Gianfranco Fallica, 35enne consulente finanziario, avrebbe ucciso la moglie Cinzia Palumbo e poi Angelo Daniele e Francesco Gabriele, quindi si sarebbe suicidato. A dare l’allarme sono stati i familiari: il padre della donna che aveva le chiavi ed era preoccupato, perché non aveva notizie della famiglia da un giorno, è entrato in casa e ha fatto la triste scoperta. Come riportato da RaiNews, i carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Catania hanno sequestrato in casa una busta con dei farmaci antidepressivi all’interno. Erano in camera da letto. Il loro ritrovamento ha fatto scattare un interrogativo: chi li prendeva in famiglia? Il dubbio sarà fugato dagli inquirenti dopo una serie di interrogatori dei parenti più stretti della famiglia, ma sarà importante anche l’autopsia disposta dalla magistratura. (agg. di Silvana Palazzo)
“GIANFRANCO FALLICA ERA SPECIALE”
La mamma di Cinzia Palumbo, giovane donna uccisa oggi dal marito Gianfranco Fallica insieme ai due figli piccoli a Paternò, nel Catanese, non riesce a darsi pace. Per lei l’uomo che ha commesso l’immane strage non può che essere “maledetto”. Eppure, a fornire un’immagine del tutto differente del 35enne promotore finanziario è il cugino e padrino Paolo Bruno, che a La Sicilia ha fornito alcune dichiarazioni. I due erano molto legati poichè Bruno aveva salvato Fallica da un quasi certo annegamento quando erano ragazzini. “E’ stato un miracolo. E lui, da grande, mi ha scelto come padrino…”, racconta oggi, nel giorno della tragedia che ha scosso tutti. Ha quindi smentito la depressione come possibile movente mentre in merito ai motivi che lo avrebbero spinto a compiere l’atroce gesto ha commentato: “Cosa è successo? Non lo so. Si parla di gelosia? Io non ne ho mai avuto l’impressione, ma non mi sento né di confermare, né di smentire perché sono dinamiche troppo personali…”. Certamente, a sua detta, il cugino stava vivendo un periodo positivo della sua vita: “A settembre mi ha mandato un messaggio su Whatsapp dicendomi che stava trasferendo la sua agenzia. Era un ragazzo speciale, di sani principi”, commenta oggi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA SUOCERA “GIANFRANCO FALLICA, UN MALEDETTO”
Parla per prima la suocera di Gianfranco Fallica dopo lo choc che ha devastato la piccola famiglia di Paternò, sconvolta dall’omicidio-suicidio di questa mattina. «Maledetto, maledetto, cosa hai fatto!!», urla nel silenzio assordante la mamma di Cinzia Palumbo in quella via Libertà dove oggi la figlia e i due nipoti hanno perso la vita. I genitori della giovane mamma non riescono a darsi pace, come del resto mamma e papà dell’assassino che in più si portano addosso il peso di quanto commesso dal loro figlio colto da raptus. «Depressione? Ma quale depressione. Gianfranco era una persona splendida, tutta dedita alla famiglia. Per noi è stata una doccia fredda… Io l’ho saputo da Facebook», ha spiegato ai colleghi de La Sicilia il cugino e padrino di Gianfranco Fallica, Paolo Bruno. Le indagini proseguono per provare a capire le reali motivazioni alla base del folle gesto, se effettivamente la gelosia o se vi siano altri “elementi” utili a comprendere quanto avvenuto.
TRAGEDIA A PATERNÒ: FAMIGLIA STERMINATA
È una domenica maledetta, anzi forse verrebbe da dire un weekend visto quanto successo alla discoteca di Corinaldo: a Paternò (Catania) una famiglia è stata sterminata dalla furia omicida di un padre 34enne che ha ucciso la giovane moglie e i due figli piccolini di 4 e 6 anni. Per finire, l’uomo – un consulente finanziario – si è ucciso sparandosi in testa: l’allarme è stato dato questa mattina dai parenti che non ricevevano loro notizie da qualche ora. Ai carabinieri del Comando Provinciale di Catania, assieme a quelli della compagnia di Paternò, la scena che gli si è parata davanti crediamo non possano più dimenticarla: l’omicidio-suicidio all’interno del nucleo familiare di Paternò vede aumentare il dramma per la presenza tra le vittime anche de due piccoli innocenti che con le liti tra papà e mamma non c’entravano davvero niente. Secondo quanto appreso dal Giornale di Sicilia, all’interno dell’appartamento è stata trovata una pistola regolarmente denunciata con la quale l’uomo ha sterminato la sua famiglia con diversi spari uditi “misteriosamente” non uditi dal vicinato.
IL MOVENTE DELLA STRAGE FAMILIARE È LA GELOSIA
Secondo Repubblica Palermo, la tragedia riguarda un consulente finanziario di 34 anni di nome Gianfranco Fallica: ad essere morta è la moglie, 25enne, Vincenza Palumbo che assieme ai piccolini A.D. e F.G. è rimasta vittima degli spari drammatici partiti dalla pistola del capo famiglia. Si è tolto la vita al termine della mattanza scatenata, secondo le prime informazioni filtrate dai Carabinieri all’Ansa, da un raptus di gelosia ancora senza dettagli particolari che aiuterebbero ad inquadrare l’orrendo fatto di cronaca nel centro di Paternò. Il comandante dell’Arma, secondo quanto riporta ancora Repubblica Palermo, in merito al movente della strage «sembrerebbe essere stata la gelosia parossistica dell’uomo nei confronti della moglie». La strage è avvenuta dopo le 11,30 nella camera da letto della casa in cui abitava la famiglia, in via Libertà 25 del paesino di Paternò.