Gestione repressiva dei migranti: Amnesty si scaglia contro l’Italia, nel mirino il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo scrittore Gianrico Carofiglio attacca: «Nel settantesimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani questo governo garantisce all’Italia (una delle democrazie più importanti del mondo, in teoria) un’ennesima umiliante figuraccia. Leggete cosa scrive Amnesty International del governo Conte-Di Maio-Salvini». La dem Pina Picierno sottolinea: «Fa riflettere che nel 70° anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo #Amnesty pubblichi il suo rapporto con un giudizio molto negativo su questo Governo: “In Italia gestione repressiva dei #migranti e attacco ai diritti umani”». Ma è il capo del Viminale a finire sotto la lente di ingrandimento dei critici, tra chi condanna la linea dura sugli sbarchi e chi evidenzia le dichiarazioni fuori luogo. Un utente su Twitter provoca: «Qualcuno manderà bacioni e faccine anche ad #Amnesty?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“EROSI DIRITTI UMANI DEI RICHIEDENTI UMANI”
E’ un ritratto impietoso quello che Amnesty International fa dell’Italia nel suo rapporto legato alla situazione dei diritti umani nel mondo e alle prospettive per il prossimo anno. Il nostro Paese, sotto il governo Conte, è accusato di una gestione repressiva del fenomeno. Al tempo stesso, nel rapporto si parla di “erosione dei diritti umani dei richiedenti asilo”. Sotto accusa anche l’atteggiamento di alcuni leader politici e degli stessi partiti di adottare un linguaggio razzista e xenofobo anche nel corso della campagna elettorale del 2018. Non vengono trascurati poi gli sgomberi forzati che hanno colpito molte famiglie rom, rifugiati e migranti “senza l’offerta di alternative abitative adeguate da parte delle autorità”. E per il 2019 le prospettive restano nerissime: la linea dura inaugurata dal governo giallo-verde, “rischia di fare aumentare nel 2019 il numero di persone e famiglie lasciate senza tetto e senza sistemazioni alternative”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AMNESTY CONTRO L’ITALIA SU FENOMENO MIGRANTI
Ciò che emerge dal rapporto di Amnesty International in merito alla situazione dei migranti ed alla loro gestione da parte dell’Italia è un quadro alquanto drammatico. Il documento dal titolo “La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019” è stato redatto dall’organizzazione internazionale in occasione del 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. L’immagine del nostro Paese però, non ne esce positiva in quanto nel medesimo rapporto Amnesty accusa l’Italia di una “gestione repressiva” del fenomeno dei migranti nonché dell'”erosione dei diritti umani dei richiedenti asilo” e di “retorica xenofoba nella politica”, sottolineando anche i numerosi “sgomberi forzati senza alternative”. Sotto accusa, come riferisce Repubblica.it riportando le dichiarazioni contenute nel rapporto stilato da Amnesty International è in particolare il governo guidato da Giuseppe Conte il quale si sarebbe “subito distinto per una gestione repressiva del fenomeno migratorio”. A detta dell’organizzazione, le autorità “hanno ostacolato e continuano a ostacolare lo sbarco in Italia di centinaia di persone salvate in mare, infliggendo loro ulteriori sofferenze e minando il funzionamento complessivo del sistema di ricerca e salvataggio marittimo”.
MIGRANTI, RAPPORTO AMNESTY: DL SICUREZZA SOTTO ACCUSA
Amnesty International ha poi posto l’accento anche sul Dl sicurezza asserendo che contiene misure che “erodono gravemente i diritti umani di richiedenti asilo e migranti e avranno l’effetto di fare aumentare il numero di persone in stato di irregolarità presenti in Italia”. Nel rapporto viene ribadito anche l’atteggiamento di molti politici italiani e partiti i quali adotterebbero “stereotipi e linguaggio razzista e xenofobo per veicolare sentimenti populisti, identitari nel corso della campagna elettorale” di quest’anno. La linea dura adottata dal governo Conte in merito agli sgomberi potrebbe avere delle serie conseguenze poichè “rischia di fare aumentare nel 2019 il numero di persone e famiglie lasciate senza tetto e senza sistemazioni alternative”. Sotto accusa, infine, anche la fornitura di armi a paesi in guerra, le esportazioni delle stesse e l’avvio della sperimentazione dei taser in dotazione alle forze dell’ordine dallo scorso settembre.