Il 10 dicembre 1948 nasceva la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, tramite l’approvazione della neonata Assemblea Generale delle Nazioni Unite: dopo la macerie della Seconda Guerra Mondiale e le tragedie genocidiarie in mezzo mondo, l’Onu sanciva e riconosceva la dignità a tutti i membri della famiglia umana con i diritti resi «uguali e inalienabili». Un caposaldo della libertà mondiale, non solo europea, che negli anni ha visto diversi tentativi di intervento in tutti quei luoghi del mondo dove il rispetto dei diritti e della vita umana veniva spesso meno; in ottica della giornata di oggi, a 70 anni da quella storica firma, il Pontefice ha voluto scrivere di proprio pugno un messaggio ai partecipanti alla conferenza internazionale sui diritti umani. «Mentre una parte dell’umanità vive nell’opulenza, un’altra parte vede la propria dignità disprezzata o calpestata e i suoi diritti fondamentali ignorati o violati», scrive Papa Francesco secondo cui esistono purtroppo oggi «numerose contraddizioni che inducono a chiederci se davvero l’eguale dignità di tutti gli esseri umani sia riconosciuta in ogni circostanza». È di oggi però la denuncia, giunta da Amnesty International, che la stessa Italia viene vista come responsabile di «gestione repressiva del fenomeno migranti», con il Decreto Sicurezza e la linea dei “porti chiusi” imposta da Salvini visti come il “male” dalla Ong internazionale.
MATTARELLA: “PROMOZIONE DIRITTI UMANI IMPERATIVO ETICO”
In un altro passaggio dell’importante messaggio scritto dal Santo Padre in occasione della 70esima ricorrenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, si concentra il “nucleo” di queste libertà non rispettate ancora oggi: «A settant’anni di distanza, duole rilevare come molti diritti fondamentali siano ancor oggi violati. Primo fra tutti quello alla vita, alla libertà e alla inviolabilità di ogni persona umana. Non sono solo la guerra o la violenza che li ledono. Nel nostro tempo ci sono forme più sottili: penso anzitutto ai bambini innocenti, scartati ancor prima di nascere; non voluti talvolta solo perché malati o malformati o per l’egoismo degli adulti. Penso agli anziani, anch’essi tante volte scartati, soprattutto se malati, perché ritenuti un peso. Penso alle donne, che spesso subiscono violenze e sopraffazioni anche in seno alle proprie famiglie». Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nel suo personale messaggio per la giornata del 10 dicembre 2018, si avvicina e molto alle tematiche di Papa Francesco: «Il riconoscimento a livello globale che tutti gli esseri umani nascono liberi e godono di inalienabili e uguali diritti rappresenta oggi un principio che precede gli stessi ordinamenti statali. Il rispetto della dignità della persona non è, infatti, dovere esclusivo degli Stati, bensì un obbligo che interpella la coscienza di ciascuno, […] un imperativo etico. Tutti sono chiamati a darne quotidiana e concreta testimonianza».