C’è grande ottimismo da parte degli specialisti per la possibile cura del tumore al cervello tramite immunoterapia. I recenti studi evidenziati da Big Data mostrano una strada che fino ad oggi non sembrava percorribile. Il tumore dunque potrebbe nell’arco di alcuni decenni diventare un lontano ricordo. A rendere possibili questi risultati è stata una collaborazione tra specialisti internazionali durante lungo l’arco di quattro anni. L’immunoterapia permetterà di andare a colpire un punto debole di facile accesso che potrebbe cambiare decisamente la vita ai malati di cancro, non più costretti a cure massacranti come capitato fino a questo momento. L’obiettivo è quello di andare a indirizzare la risposta immunitaria del corpo, in modo che questa distrugga dall’interno il problema senza la necessità di demolire il corpo con tutte le conseguenze della chemioterapia e della radioterapia. (agg. di Matteo Fantozzi)
Iavarone: “Il dato che ci ha sorpreso”
Nello studio sul tumore al cervello ci sono state anche delle sorprese e questo l’ha voluto sottolineare Antonio Iavarone in grado di condurre il gruppo di ricercatori protagonisti. Questi ha specificato ad Ansa: “Il dato che ci ha sorpreso è che circa il cinquanta per cento dei gliomi a crescita più lenta in pazienti con NF1 contenevano un numero molto alto di Linfociti T. Queste cellule sono in grado di riconoscere quelle tumorali come delle estranee e dunque di distruggerle”. Sicuramente questa è una situazione davvero molto interessante che ci può portare a sviluppare fiducia nella sconfitta definitiva di patologie come il tumore. L’immunoterapia potrebbe davvero dare una svolta con le prime sperimentazioni cliniche che già stanno dando ottimi risultati. Ci vorrà tempo per affinare la pratica, ma di certo la strada intrapresa sembra essere quella giusta. (agg. di Matteo Fantozzi)
Big Data e Dna protagoniste nello studio sul cancro
Il tumore al cervello diventerà curabile? Si aprono nuove piste grazie ai ricercatori di tutto il mondo che fanno ben sperare nella lotta al cancro. Un recente studio pubblicato sulla rivista specialistica Nature Medicine sembra aver messo in ginocchio questa patologia grazie all’immunoterapia. Alla ricerca hanno partecipato come coordinatori gli italiani Antonio Iavarone e Anna Lasorella che da anni lavorano insieme a New York alla Columbia University. Inoltre hanno collaborato anche l’istituto neurologico Besta di Milano e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Al centro della ricerca ci sono i dati messi insieme da Big Data in grado di ricostruire la mappa molecolare del glioma, il tumore del cervello che si lega alla malattia genetica neurofibromatosi Nf1. Sicuramente questo è un passo fondamentale per la scienza che permetterà di ridurre i rischi per moltissime persone che ancora oggi soffrono di questa terribile patologia.
Tumore al cervello curabile? Scoperto il punto debole: parla Iavarone
Antonio Iavarone, che ha condotto lo studio sul tumore al cervello, ha parlato ad Ansa, specificando l’importanza di Big Data. Le analisi basate su questo infatti hanno permesso di “capire se in un tumore ci sono dei linfociti o no, questo diventa davvero molto semplice. Ci sono infatti degli algoritmi per studiare questi dati e la loro analisi ci permette di andare ad analizzare da vicino le caratteristiche del tumore”. Quello che fa ben sperare è la sua conclusione: “Se analisi come queste fossero disponibili in tempo reale si darebbero davvero delle opportunità di cura a molti pazienti con tumori molto difficili da curare”. Ovviamente è interessante riprendere le parole di alcuni giorni fa del Nobel per la medicina Tasuku Honjo che ha sottolineato come i “tumori saranno sconfitti entro il 2050 grazie all’immunoterapia“.