Dall’Inghilterra i Muse hanno preso un volo con direzione X Factor Italia. La band, insieme dal 1992, da ventisei anni, continua a mietere un successo dopo l’altro e sul palco del Forum di Assago presentano il loro nuovo singolo Pressure. Chris Wolstenholme, Matthew Bellamy e Dominic Howard lasciano ad Alessandro Cattelan un consiglio per i giovani che hanno intenzione di sfondare nel mondo discografico: “Ragazzi dovete ascoltare i vostri fan, ascoltare cosa chiedono i fan. Ne trarrete sicuramente qualche vantaggio”. Per la loro tournée, i Muse, torneranno in Italia allo stadio San Siro a Milano e allo Stadio Olimpico di Roma. (Agg. Camilla Catalano)
20 MILIONI DI ALBUM VENDUTI
Riempire uno stadio o riempire uno studio televisivo? I Muse sono in grado di fare entrambe le cose, essendo la band inglese formatasi nel 1992 in Cornovaglia una delle più amate al mondo. Per qualcuno ricordano fin troppo gli U2, come approccio musicale, per altri sanno mettere insieme elettronica e rock progressivo con capacità uniche. In ogni caso i fan saranno felici di vederli ospiti a X Factor, già immaginiamo le scene di delirio dei pochi fortunati ammessi. Matthew Bellamy, il cantante, autore della maggior parte dei testi è infatti adorato dalle ragazzine di tutto il mondo. E poi i premi vinti: due Grammy Awards, cinque MTV Europe Music Awards, un American Music Awards, sei Q Awards, otto NME Awards, due BRIT Awards e quattro Kerrang! Awards. E mica sono degli ignoranti come quasi tutti i musicisti rock: nel 2008 tutti e tre i componenti del gruppo sono stati insigniti del dottorato onorario nella facoltà di belle arti della Plymouth University.
IL ROCK È MORTO?
Matthew Bellamy è un tipo senza peli sulla lingua. Poco fa nel corso di una intervista a Virgin Radio ha dichiarato che rock ormai “ha un piede nella fossa”: «La chitarra è diventata uno strumento strutturale e non più quello principale (…) E penso che sia probabilmente una buona cosa. Ciò che è eccitante in questo periodo della musica è che puoi mixare nella stessa canzone musica classica con hip-hop e rock». Ma va detto che anch’egli anni 80 si diceva la stessa cosa, poi la chitarra è tornata a farla da padrone. Il suo consiglio? Mescolanza fra generi e strumenti diversi: «Come gruppo rock hai un piede nel passato, se suoni strumenti come chitarra, basso e batteria. È quasi come se il genere fosse un’estetica alla quale le persone si attaccavano, non solo nella musica, ma anche nel modo in cui si vestivano e nel tipo di amici con cui erano in giro (…) Mi sento come se quell’età fosse giunta al termine».
IL PROSSIMO TOUR
I concerti dei Muse sono una festa di luci, raggi laser, visioni fantasmagoriche ai quali nell’ultimo tour hanno aggiunto anche i droni. Il loro ultimo disco è di un anno fa. Per il prossimo tour previsto il prossimo anno però promesso di essere “più umani”, meno effetti e più musica: “[Negli ultimi tour] abbiamo lavorato molto con la tecnologia – coi megaschermi, i droni e tutto il resto – ma credo che per noi sia arrivato il momento di fare qualcosa che coinvolga delle persone in carne e ossa, un vero e proprio cast che dia vita alle nostre canzoni attraverso la performance di esseri umani“, hanno detto alla BBC.