Si sta avvicinando, anche quest’anno, il Natale. Una festa che racconta “laicamente” molte storie, a prescindere dal fatto che si creda o meno che, in una grotta tanti anni fa, siano nato Gesù. Sono, infatti, questi i giorni per stare tutti insieme in famiglia, solitamente di fronte a un lauto pranzo e a fiumi di alcool, durante i quali ci si scambiano regali talvolta improbabili. Sono, tuttavia, giornate anche di confronto e scontro e divisione: pesce o carne, pandoro o panettone, commenti, anche acidi, sui regali ricevuti e magari pure “riciclati”, ecc.
Giuseppe, “Gigino” e Matteo, detto il Capitano, saranno ad esempio contenti del pacco (dono?) ricevuto, con qualche giorno d’anticipo, dai loro amici dell’Istat? Sarà piaciuto a tutti in maniera eguale? Per saperlo non basta che aprirlo e scoprire cosa contiene questa scatola dal colore, perlomeno inusuale, giallo-verde.
Scopriamo così che il terzo trimestre del 2018 si caratterizza per una diminuzione dell’occupazione rispetto al trimestre precedente, in un contesto di calo della disoccupazione e aumento dell’inattività, ossia del tasso delle persone che non lavorano, ma che, neanche, cercano un posto. Un dato, quello, ci viene giustamente ricordato, delle dinamiche congiunturali del mercato del lavoro che riflette, più in generale, il calo dei livelli di attività economica rilevato nello stesso periodo, con una flessione del Pil (-0,1%), dopo quattordici trimestri di espansione. L’andamento economico, è opportuno ricordare, in Italia è sicuramente più fiacco di quello dei paesi dell’area Euro, per i quali si registra una crescita in ogni caso debole (+0,2% rispetto al trimestre precedente), per immaginare una seria strategia di ripresa.
Il calo, ad esempio, dei lavoratori con il contratto a tempo indeterminato e degli autonomi, ci dice l’Istat, non è compensato dall’ulteriore aumento dei dipendenti a termine interessati dalla nuova normativa del Decreto dignità. Il tasso di occupazione rimane stabile, in questo quadro, al 58,7%. Se si guarda anche ai dati mensili più recenti, al netto della stagionalità, il tasso di occupazione rimane invariato e il numero di occupati mostra una sostanziale stabilità rispetto a settembre 2018 come sintesi del calo degli autonomi e dei lavoratori a termine, dopo ben sette mesi di crescita, e, altresì, di un aumento dei contratti più stabili.
Così descritto, insomma, il pacco dell’Istat divide, come sempre, tra i soddisfatti e quelli che lo sono decisamente meno e che sostengono che ai loro tempi i regali erano più belli e che la grande “Famiglia Italia” era più felice. Giuseppe, Matteo e il piccolo Gigino sperano, tuttavia, di ricevere, prima di Natale, i regali richiesti nella loro lettera a Babbo Natale e consegnata nelle mani degli elfi Moscovici e Juncker. Sono convinti che con quei doni saremo tutti più contenti e ottimisti per il futuro. Avranno ragione loro? A questo punto non dobbiamo che aspettare e guardare cosa la nostra grande famiglia troverà sotto l’albero.