In realtà dire sopravvissuta non è la definizione giusta per Giorgia Ranzato che non si è mai trovata nel luogo fisico degli attentati, semplicemente nelle stesse città dove avvenivano. Qualcuno potrebbe pensare che è iellata, altri che sia lei a portare sfortuna. Sta di fatto che il 7 gennaio 2015 appena giunta a Parigi per il suo primo giorno di Erasmus, nella redazione di Charlie Hebdo gli islamisti stavano facendo strage dei giornalisti. Il 22 marzo 2016 invece Giorgia, come ha raccontato oggi al Corriere della sera, si trova a Bruxelles, impegnata in un tirocinio per la Regione Veneto all’Unione europea.
FUGGIRE DALLE BOMBE
A rischio questa volta è la cugina che si stava dirigendo all’aeroporto quando una delle due bombe le è esplosa vicino. Nonostante questo Giorgia va al lavoro, prende la metropolitana e mentre scende le scale della stazione di Maelbeek una collega le telefona avvertendola che erano appena esplose due bombe nella metro. Salva per pochi minuti. Infine l’altra sera Strasburgo, dove lavora come assistente di un europarlamentare, impegnata in una riunione sul terrorismo quando l’attentatore spara alla folla per strada. Non ci si abitua alla paura, dice, si impara a conviverci. D’altro canto inutile fuggire altrove, la morte potrebbe inseguirla anche questa volta. E’ la sorte che comunque aspetta ogni cittadino europeo, non solo Giorgia.