La polizia di San Paolo ha pubblicato e diffuso nelle ultime ore in tutto il Brasile le foto-identikit segnaletiche di Cesare Battisti: sono 21, come potete vederle qui sotto, e hanno suscitato non poche polemiche in Italia per il livello un po’ “infantile” delle immagini con l’aggiunta di capelli, occhiali o baffi manco fosse il gioco “Indovina chi”. Nelle ultime 48 ore la polizia brasiliana si diceva certa di bloccare l’ex terrorista lattante, ma ora il “fuggitivo rosso” non si trova da troppo tempo e quelle foto segnaletiche difficilmente potranno svoltare in maniera decisiva le indagini sulle sue ricerche. «La polizia federale ha elaborato i ritratti e le sembianze che potrebbero essere utilizzate in questo momento dal cittadino italiano Cesare Battisti, ricercato con un mandato di arresto dal Tribunale Federale Supremo. Chiunque abbia informazioni sul fuggitivo può chiamare il numero+ 55 61-2024- 9180 oppure inviare una mail a [email protected]. L’anominato è garantito», si legge nel comunicato ufficiale delle forze dell’ordine puliste. Caccia all’uomo a tutti gli effetti con 200milioni di abitanti in tutto il Brasile, sempre ammesso che Cesare Battisti si trovi ancora tra i confini verdeoro.. (agg. di Niccolò Magnani)
Cesare Battisti pic.twitter.com/RA55Ys9iEw
— Gabriel Bieca (@Ovei_bee_eca) 16 dicembre 2018
VINCENZO DE LUCA VS SALVINI: “BISOGNAVA SORVEGLIARE IL LATITANTE”
La polemica è abitudine ormai nella politica italiana: dopo l’estradizione richiesta di Cesare Battisti, il Pd con Vincenzo De Luca decide di criticare la gestione del caso da parte di Matteo Salvini per un motivo finora non accennato da altre forze politiche o esponenti implicati nella lunghissima battaglia giudiziaria col Brasile. «Caro Matteo Salvini, pensa a fare il ministro dell’Interno e non il professore di filosofia teoretica: era così complicato mandare in Brasile 5 agenti dei servizi segreti a sorvegliare quel criminale di Cesare Battisti, come si fa con i mafiosi, per impedirne la fuga?», ha attaccato ieri il governatore della Campania, convinto che Salvini abbia fatto male il proprio lavoro nel non far sorvegliare quel “detenuto-latitante” da ormai troppi anni. Va detto che la responsabilità negli anni passati del non aver insistito col Brasile per ottenere l’estradizione non può per tempistiche e presenza al Governo essere imputata “solo” alla Lega: lo ricorda, in qualche modo, anche il segretario Salvini intervistato a Milano da Rai News24, «invece che stare in famiglia, Cesare Battisti doveva passare i suoi anni in galera, lo stiamo cercando (come non hanno fatto in passato altri colleghi) e speriamo che tramite le autorità brasiliane possiamo trovarlo e riportarlo al più presto in Italia».
LE DUE PISTE SU CESARE BATTISTI
Ma Cesare Battisti, dov’è finito? La domanda rimbalza dal Brasile fino all’Italia, dove diverse delegazioni della polizia sono state inviate nelle scorse ore per andare ad arrestare definitivamente l’ex terrorista ora messo in estradizione dal Presidente Bolsonaro. Secondo un commissario di polizia brasiliano (riporta Il Giornale) che per anni ha combattuto in Brasile la presenza della mafia italiana, Cesare Battista potrebbe nascondersi in questo momento in Bolivia e sarebbe scappato forse già al tempo delle elezioni brasiliane “fiutando” il pericolo di essere incarcerato. Secondo invece fonti vicine a Lula, il latitante Battisti potrebbe essere ancora nascosto in Brasile in attesa che possa vincere il ricorso contro le decisioni della Corte Suprema Federale che ha di fatto “permesso” l’estradizione fortemente voluta dal Presidente Bolsonaro. (agg. di Niccolò Magnani)
SCALZONE: “UN FUGGIASCO INVECCHIATO”
Non si trova Cesare Battisti. L’ex terrorista italiano è scomparso in Brasile da ormai diverse settimane. La polizia nostrana è volata in sud America per mettere le manette ai polsi dell’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), ma lo stesso si è dato alla macchia, fuggendo prima che venisse emesso il mandato d’arresto e di estradizione in Italia. Le ricerche sono serrate da nord a sud, ma in un paese povero come il Brasile è facile venire coperti da conoscenti e amici, e di conseguenza non sarà semplice per le forze dell’ordine ritrovare l’italiano. Intanto sono molti i personaggi che si sono espressi sulla vicenda, per ultimo Oreste Scalzone, fondatore di Potere Operaio e Autonomia Operaia, che ai microfoni dell’agenzia Adnkronos ha definito Battisti un invecchiato fuggiasco: «Passano sui teleschermi – afferma – maschere di Stato che, chi compunto con faccia da museo delle cere, chi sghignazzando con 47 denti, levano ‘te deum’ perché pensano di avere al fine vinto una lunga guerra di scartoffie e peti. La vittoria sarebbe di poter riportare in celle di ergastolo, da un paese che l’ergastolo aveva abolito in quanto pena di morte differita, un invecchiato fuggiasco che la verità giudiziaria decretata quasi mezzo secolo fa da un collaboratore di giustizia definito pentito aveva stabilito fosse un assassino». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CESARE BATTISTI NON SI TROVA
Uomini della polizia italiana sono arrivati in Brasile per prelevare Cesare Battisti. Gli agenti, stando a quanto riportato da Globo, sono arrivati nel Paese sudamericano dopo il via libera all’estradizione del terrorista in Italia, concessa e firmata dal presidente uscente Michel Temer. Battisti è però ancora latitante. L’estrazione è frutto di «un accordo raggiunto fra due governi di estrema destra». Questo il commento di Tarso Genro, ex ministro della Giustizia del governo di Lula da Silva, che concesse l’asilo politico a Battisti. «Se dovessi valutare questa questione in termini giuridici, starei dando un altro valore a una decisione che è politica», riporta l’Ansa. Diverso il parere di Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente eletto Jair Bolsonaro e deputato federale brasiliano. «Il Brasile non sarà più il paradiso per i criminali stranieri». Il riferimento è ovviamente al terrorista italiano, che è stato condannato in Italia per quattro omicidi.
CESARE BATTISTI, AGENTI ITALIANI IN BRASILE PRONTI A PRELEVARLO
Il figlio del presidente eletto Jair Bolsonaro ha puntato il dito contro il precedente governo. Cesare Battisti «ha ucciso un poliziotto e un padre davanti al figlio, è stato condannato in Italia per 4 omicidi, è fuggito in Brasile e Lula aveva deciso che rimanesse in libertà». Su Twitter ha aggiunto anche che «ora che il Supremo Tribunale Federale ha deciso di estradarlo è diventato latitante». Eduardo Bolsonaro ha anche sottolineato che quello di Battisti «è il caso più famoso», ma in Brasile «si sono rifugiati almeno due sequestratori dal Paraguay e certamente altri banditi condannati a livello internazionale». Le autorità brasiliane intanto continuano a cercarlo, mentre gli agenti italiani sono in attesa per avviare il processo di estradizione una volta che sarà arrestato o si sarà arreso. Globo parla anche di un aereo italiano parcheggiato in aeroporto e pronto a partire, ma non ci sono conferme sul fatto che sia quello per portare Battisti in Italia.