Sono stati presentati ufficialmente gli emendamenti alla Manovra di Bilancio e le novità sul fronte Ecotassa non sono ancora terminate: i vari “ecosconti” per l’acquisto di auto ibride ed elettriche verrà garantito, secondo l’emendamento unitario presentato da Lega e M5s, solo «fino a 45mila euro di spesa e saranno di 6mila euro, il massimo previsto, solo per chi rottamerà la propria auto e ne comprerà una elettrica nella fascia di emissioni 0-20 grammi/km di Co2», come riportano le fonti del Tg Com24. Non solo, a chi rottama e acquista un’auto nella fascia di 21-70 grammi/km di Co2, vengono scontati 2.500 euro mentre per chi non rottama l’ecosconto sarà compreso “solo” tra 4mila e 1500 euro. Si confermano dunque in parte gli incentivi presentati nella prima bozza dell’Ecotassa 2019, con l’ingresso fondamentale del “dettaglio” rottamazione per provare a smussare una misura assai contrastata anche dalla stessa Lega: per questo motivo l’emendamento a firma Gianmauro Dell’Olio (M5S) e Paolo Tosato (Lega) ridisegna bonus-malus e conferma, di fatto, la versione secondo cui l’Ecotassa varrà solo per auto di lusso e Suv sopra i 50mila euro di spesa (ma su questo punto servirà capire ancora la versione ultimata da votare in Parlamento).
RIDOTTA PLATEA DI AUTO DA TASSARE
L’Ecotassa 2019 cambia ancora: il sottosegretario ai Trasporti Michele Dell’Orco (M5s) sui social stamani ha spiegato che la tassa sulle auto inquinanti «arriva in Manovra con la versione definitiva» assieme anche all’ecosconto (gli incentivi per le auto elettriche e ibride). «Avanti con bonus fino a 6000 euro per auto elettriche, a partire da marzo 2019. Soglia alzata sopra i 160 CO2 g/km per scoraggiare auto veramente inquinanti e grossa cilindrata. Inserite risorse per 5 mln per istallazione colonnine ricarica», spiega l’esponente del Governo, che annuncia come la soglia passi a 160 grammi di CO2 per chilometro per il limite di emissioni inquinanti. Se tale numero fosse poi realmente confermato nella legge di Bilancio, allora il parco macchine coinvolto nell’ecotassa potrebbe essere più esiguo di quanto stipulato in prima bozza dal Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda invece gli incentivi, il bonus rimane e dovrebbero essere coinvolte esclusivamente le auto di medio prezzo (con il tetto che potrebbe essere fissato a 50.000 euro).
DI MAIO: “QUELLO CHE POTEVAMO FARE L’ABBIAMO FATTO”
Al netto delle richieste della Commissione Europea, che ha fatto capire di non essere soddisfatta del nuovo testo inviato dal governo, Luigi Di Maio garantisce che non ci saranno tagli sul reddito di cittadinanza e quota 100 nella Manovra. Intervistato su Radio 2 nella trasmissione “I Lunatici”, il vicepremier ha affermato:”Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo. Abbiamo fatto una legge di bilancio che mantiene le promesse e stiamo anche facendo un’offerta all’Unione Europea di riduzione del deficit, che ci permette quindi di stare non proprio del tutto nei parametri ma di dare un segnale di dialogo”. Secondo Di Maio, “non ci sarà nessun accordo se ci chiederanno di tradire gli italiani. Ci sarà un accordo sulle promesse mantenute, non su quelle tradite. (…) Smentisco qualsiasi ipotesi di taglio alle misure come quota 100 o il reddito di cittadinanza. Come sono partite, così arrivano. Siccome partono un po’ dopo, il reddito a marzo e quota 100 a febbraio, costeranno un po’ di meno. Quando ci sediamo al tavolo io, Conte e Salvini troviamo sempre una quadra. Quello che abbiamo ottenuto ogni volta che abbiamo dialogato è un miglioramento sia dei rapporti tra di noi che di risultati per gli italiani. La gente che mi ferma per strada mi chiede di non litigare, di proseguire verso gli obiettivi e di risolvere i problemi”. (agg. di Dario D’Angelo)
CONTE RICHIAMA TRIA, CACCIA ALLE COPERTURE
Quadra trovata sull’Ecotassa in seno al governo ma non sulla Manovra. Giovanni Tria doveva essere ieri sera il grande ospite alla Link University di Vincenzo Scotti per la presentazione del libro di Bruno Vespa. A pochi minuti di macchina dal suo arrivo, però, come riportato dall’Huffington Pot il titolare del dicastero economico è stato richiamato d’urgenza da Giuseppe Conte. Un incontro fiume a Palzzo Chigi si è infatti reso necessario dopo aver capito che al di là delle considerazioni sui social di Di Maio e Salvini, i tagli fatti alla Manovra che hanno portato ad abbassare il rapporto deficit/Pil al 2,04%. Da Bruxelles il messaggio è stato fin troppo chiaro: o si interviene in maniera consistente oppure la procedura d’infrazione si farà più vicine. E’ partita dunque la nuova disperata ricerca delle coperture, una caccia al tesoro da cui sia Salvini che Di Maio hanno intenzione di restare fuori, convinti come sono di aver già dato abbastanza. Il segnale dell’arretramento nel governo è dato però soprattutto da un dato: la revisione al ribasso della stima del Pil per il 2019. Fissato inizialmente all’1,5%, adesso si tratta sull’1%. Tutto pur di evitare la procedura d’infrazione. (agg. di Dario D’Angelo)
I DUBBI SULL’ACCORDO PER L’ECOTASSA
Il testo “annunciato” dal Governo Conte dopo l’accordo in Manovra rischia di contrastare con quello approvato e votato alla Camera solo due settimane fa: l’Ecotassa 2019 fa ancora discutere visto che sarebbero ben due i punti che “non tornano” rispetto a quanto spiegato da Salvini e Di Maio ieri sera a Palazzo Chigi. In primis, il Suv: definire come Ecotassa “sugli Sport Utility Veihcle” vuol dire tutto e niente visto che la platea è molto ampia e non sono stati resi noti i “limiti” di questo “malus”, almeno finora. In secundis, il 41% del mercato italiano attuale sulle nuove auto comprate è composto da Suv, quindi l’Ecotassa andrebbe a colpire una grande fetta potenziale di clientela non per forza “poveri”: sono Suv anche auto come la Dacia Duster o la Fiat 500X, non esattamente due auto di super lusso. Vanno dunque stabiliti i modelli che rientrerebbero nella categoria soggetta alla nuova tassazione, oltre che resta “misteriosa” la restrizione sull’eco-sconto, qualora si dovessero colpire con l’Ecotassa 2019 proprio alcune di quelle stesse auto con minori emissioni e maggiori prestazioni. Insomma, il testo che arriverà al Senato rischia di essere in netto “contrasto” con quanto invece votato alla Camera solo due settimane fa..
GARAVAGLIA: “LEGA DA SEMPRE CONTRARIA ALLA TASSA”
Intesa Lega-M5s sull’ecotassa 2019, riguarderà solo suv e auto di lusso. Uno scontro vinto dal Carroccio, ecco il commento del viceministro all’Economia Massimo Garavaglia: «Noi della Lega siamo tipicamente siamo contrari alle tasse, ma è una cosa normale per la Lega, non è una novità». E Fratelli d’Italia dichiara battaglia al Movimento 5 Stelle, ecco le parole della leader Fratelli d’Italia: «È una proposta che colpisce le famiglie meno abbienti che non possono permettersi un auto elettrica, che riguarda il tema del sovranismo perché le macchine elettriche sono prodotte principalmente dai giapponesi e non si producono in Italia, a Pomigliano d’Arco, Melfi e Cassino e non risolve il problema dell’inquinamento. Perché è evidente che, se per colpa di questa tassa in tanti decideranno di non acquistare una nuova auto, le emissioni saranno più inquinanti di quanto non sarebbero state quelle emesse da utilitarie nuove. Noi siamo qui con Salvatore, che è un operaio, per portare la nostra solidarietà perché quando è uscita la notizia dell’ecotassa il gruppo FCA ha messo in discussione l’investimento di un miliardo che aveva annunciato proprio per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Fratelli d’Italia è impegnata in una lotta senza quartiere contro questa follia dell’ecotassa, tipica del movimento 5 stelle che quando parla di lavoro non sa di cosa parla». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ECOTASSA 2019, ECCO COSA CAMBIA
L’accordo è stato trovato e rappresenta forse il “simbolo” della pace a tempo tra Lega e M5s sulla Manovra: l’Ecotassa per l’anno 2019 ci sarà e verrà applicata alle nuove auto ma non per le utilitarie come invece pareva nella prima bozza buttata giù dal Movimento 5 Stelle e decisamente avversata dalla Lega. La cosiddetta “tassa sulla Panda” che aveva messo in fortissimo allarme anche FCA negli scorsi giorni, non ci sarà stando almeno a quanto raccontato nelle scorse ore dai vicepremier dopo il vertice del Governo a Palazzo Chigi ieri notte. I bonus-malus scatteranno solo per i mezzi di fascia alta (le auto di lusso) e saranno previsti comunque incentivi fino a 6mila euro per l’acquisto di auto elettriche ed ibride con l’aggiunta – per legge – di nuove colonnine per le ricariche delle auto. «L’ecotassa non c’è nel contratto di governo. Posso dirlo sia a nome mio e del Movimento 5 Stelle che non ci sarà nessuna nuova tassa sulle auto», così aveva detto Salvini e così Conte ha di fatto “reso possibile” mediando le posizioni non molto conciliabili tra Lega e M5s.
LE ALTRE MISURE NELLA NUOVA TASSA SULLE AUTO
L’Ecotassa 2019 alla fine si farà ma solo per le categorie di veicoli “alte”, non toccando le utilitarie che avrebbero gravato ulteriormente sulle fasce già più deboli della popolazione: Suv, veicoli di lusso e di alta cilindrata, qui scatteranno i bonus-malus previsti dalla legge emendata alla Manovra 2019 mentre saranno escluse dalla nuova tassa le auto di piccola cilindrata (come appunto la Panda, l’auto più venduta in Italia negli ultimi anni). Al momento però, in attesa di vedere il testo finale della legge, non è chiaro, però, per quali auto nello specifico bisognerà pagare il balzello e con quale metodo si misurerà tale appartenenza al segmento “lusso”. Stando però a quanto filtra da Palazzo Chigi, e riportato poi da Motori Fanpage, l’ipotesi calcolata sull’Ecotassa 2019 vede l’applicazione sulle auto con emissioni di almeno 20 punti di emissioni più rispetto alla norma originaria. In questo modo, segnala Today, «il tutto si sposterebbe verso chi acquista modelli endotermici di maggior cilindrata e consumo, a partire dai 130 g/Km di CO2 dichiarato in sede di omologazione».