Domenica a Palazzo Chigi si è tenuto il vertice a definizione della manovra. Presenti il premier Conte, i vicepremier Di Maio e Salvini, il titolare del Tesoro Tria. L’Ue ha richiesto al Governo di tagliare 3,5 miliardi di euro dal deficit strutturale, ovvero lo 0,2 % del Pil, affinché si possa delimitare il buco nei conti degli italiani, evitando così di fatto la procedura di infrazione. Il Governo dovrebbe così rivedere il Pil 2019 all’1% contro l’1,5% stimato precedentemente, avvicinando quindi i valori a quelli richiesti da Bruxelles. Il Governo avrebbe trovato, nel bilancio dello Stato, coperture per 3 miliardi che permetterebbero il preannunciato 2,04% del rapporto deficit/Pil. Le voci principali della finanziaria saranno comprese in un maxi emendamento che entrerà nell’aula del Senato giovedì o venerdì.
In parallelo ieri mattina è stata fissata, in tutta fretta, una riunione dei capi di gabinetto dei commissari Ue, ciò in vista della riunione del Collegio di domani, riunione prodromica alla decisione di aprire la procedura di infrazione contro l’Italia. Da un sondaggio di poche ore fa, la Lega ha raggiunto il 34,8% del gradimento degli italiani contro il 24,8% del Movimento 5 Stelle: ecco allora che questa finanziaria, di difficilissima nascita, è di fatto il nuovo banco di prova della coesione esistente nella coalizione.
Il reddito di cittadinanza costerebbe 6,1 miliardi con l’aggiunta di 1 miliardo destinato alla riforma dei Centri per l’impiego. Questa operazione vedrebbe come destinatari circa 5 milioni di persone. Nello specifico tocca persone che vivono con meno di 780 euro al mese, con esclusione della prima casa, quelle che non detengono un patrimonio immobiliare superiore a un certo valore definito e non detengono neppure una ricchezza finanziaria accumulata nel tempo. Tali soggetti otterranno, quindi, un’integrazione fino a 780 euro al mese. I beneficiari del reddito di cittadinanza, invece, potranno avere un’integrazione di 9.000 euro all’anno. Il tutto costerà allo Stato, negli anni 2020 e 2021, circa 8,1 miliardi di euro.
Per ciò che concerne “quota 100”, il Governo con le nuove modifiche ha rimodulato il costo che è sceso da 6,7 a 4,7 miliardi e sarà in vigore per i prossimi tre anni e quindi fino all’introduzione della possibilità di uscita anticipata dopo 41 anni di lavoro. Altro punto, “l’ecotassa”: scatterà solo per le auto di extra lusso e i Suv. Sono previsti bonus, invece, fino a 6.000 euro per macchine elettriche e ibride. In ultimo resta il taglio delle pensioni d’oro fino al 40%, la riduzione dei fondi destinati all’editoria; nascerà un mini taglio al cuneo con la riduzione delle tariffe Inail per le imprese e la “flat tax” al 7% per tentare di rimpatriare circa 400mila pensionati italiani ora residenti all’estero.