Roberto Saita è uno dei 24 finalisti di “Sanremo Giovani“, la kermesse canora in onda giovedì 20 e venerdì 21 dicembre in diretta su Raiuno dal Teatro del Casinò di Sanremo e condotta da Pippo Baudo e Fabio Rovazzi. Il musicista è in gara con il brano “Niwrad“, un titolo che altro non è che l’acronimo di Darwin. Come mai una scelta di questo tipo? Semplice, Roberto nel suo brano ha voluto raccontare (e cantare) come la vita di tutti i giorni ci stia facendo perdere di vista le cose belle e semplici come “lo sguardo di un figlio, una mano che sfiora, una voce che tocca la pelle“. Una riflessione amara e moderna quella di SAITA che ha convinto Claudio Baglioni e la commissione artistica del Festival visto che è in gara a Sanremo Giovani 2018.
Chi è Roberto Saita
Classe 1989, Roberto Saita è nato il 16 ottobre da madre siciliana e padre italo-argentino e vive in Svizzera. Il cantante è uno dei 24 artisti che si giocheranno il tutto per tutto durante le due finali di Sanremo Giovani 2018 in onda giovedì 20 e venerdì 21 dicembre in prima serata su Rai1. Roberto è un’artista a 360°: musicista, cantautore con la sua musica è in grado di spaziare dal pop al rock, dal reggae fino al blues. E’ un ragazzo semplice e di cuore e le sue peculiarità artistiche si fanno sentire (e notare) già da piccolo. Così comincia a studiare musica e si esibisce dal vivo in Svizzera dove forma la sua prima band col nome Saita Band. L’esperienza della musica dal vivo fa maturare ancora di più in lui il desiderio di fare musica; una realtà che lo spinge a scrivere e registrare le prime composizioni. Oggi però è arrivato il momento di mettersi in gioco da solo, così Roberto Saita si presenta sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo per far ascoltare la sua canzone.
Niward: l’acronimo di Darwin
Roberto Saita è in gara a Sanremo Giovani con la canzone “Niwrad“, un brano moderno ed importante che ha raccontato così: “il brano è stato scritto insieme ad un amico che ha vissuto un’esperienza personale. Niwrad significa Darwin al contrario, proprio per sottolineare l’involuzione, mentre come si sa, la teoria di Darwin è il contrario. Questo per evidenziare l’errore nel pensare che un meccanismo complesso sia più evoluto di uno semplice. Cerchiamo sempre la perfezione, ma in realtà continuiamo solo ad adattarci alle condizione e all’ambiente che ci circonda per sopravvivere. Siamo in realtà troppo vulnerabili e non solo fisicamente ma anche emotivamente. Può sembrare una visione pessimistica, ma in realtà è il contrario. Cercando di vivere appIeno le cose semplici, riusciamo a goderci maggiormente la vita stessa. Essere consapevoli di tutto, anche delle cose più difficili, accettando anche i propri limiti“.