Uno scandalo da milioni di euro al cimitero di Santa Maria del Pianto, nel quartiere Poggioreale a Napoli. È emerso il lato oscuro del principale cimitero della città, uno dei più estesi d’Europa, cioè il “Fondo Zevola”. Nel 2006 fu deliberato dal Comune un progetto da 14 milioni di euro per realizzare migliaia di fosse all’aperto, un forno crematorio e la restaurazione di vecchie opere, visto che prima che lo approvassero appariva come una enorme discarica di rifiuti speciali cimiteriali. Ma oggi appare come una giungla in piena città. Lo testimonia l’inchiesta realizzata da La Stampa, che ha realizzato anche un video choc. Basta scavare di qualche centimetro per scoprire stracci di indumenti in cui erano avvolte salme ormai senza nome, pezzi di legno, materiale di risulta e addirittura amianto. Lo smaltimento delle ossa umane è un altro problema. Ne sono state dimenticate tante. In una vecchia sala, adibita in passato ad obitorio, sono ammassate in sacchi e vecchie bare.
NAPOLI, OSSA UMANE IN SACCHI E SCHELETRI ABBANDONATI
Nel cimitero di Napoli sono sepolti anche il filosofo Benedetto Croce e il primo presidente della Repubblica Enrico De Nicola. Ma nessuno pensa alle ossa di defunti ammassate, anche se questo è solo uno dei tanti problemi, stando a quanto denunciato da La Stampa. Bisogna andare indietro nel tempo fino a prima della nascita del nuovo cimitero, perché il terreno su cui sorge non è stato bonificato, anche se andava fatto. E quindi tre milioni di euro sono stati spesi per nulla. Ma questo è solo uno degli scandali del cimitero di Poggioreale. Nei sotterranei di Palazzo Ferdinando, ad esempio, sono state realizzate 500 fosse mai condonate. Sono state costruite di dimensioni più piccole rispetto alla norma, quindi le bare non riescono ad entrarci. Due feretri, posti l’uno di fronte l’altro, non possono essere interrati perché manca lo spazio. E quest’opera è costata 230mila euro. Soldi spesi dal Comune. Non potrebbero essere usate, eppure c’è chi è stato sepolto lì, e forse pure dimenticato.