Parola d’ordine stagionalità, questo è quello da cui parte Michela Truncellitto, 31 anni di Roma, con il sogno di fare lo chef. Lei una delle finaliste di Hell’s Kitchen 2018 e questa si giocherà il tutto per tutto al cospetto di Carlo Cracco per cercare di portare a casa la vittoria e qualche piccola soddisfazioni dopo una vita fatta di gavetta e di lavoro. La sua cucina è fresca, moderna ma, soprattutto, stagionale e questo lei lo precisa bene nel suo video di presentazione e lo ha mostrato in queste settimane a lavoro nel programma di Sky Uno, e adesso? I suoi pregi potrebbero aiutarla a vincere questa edizione del programma o saranno proprio quelli a tarparle le ali? La vita di Michela è piena e non solo perché si occupa della sua brigata ma anche perché è moglie, figlia e insegnanti in una comunità proprio per lasciare loro l’amore per la cucina e qualcosa di creativo da cui ripartire. Lei stessa racconta: “Ho iniziato a cucinare professionalmente cinque anni fa quando ho deciso di cambiare vita ma a livello amatoriale cucino da quando avevo cinque anni. Nei vari lavori che ho fatto insegno anche pasticceria a cucina ad una comunità di minori“.
LE SUE IDEE SULLA CUCINA
La sua vita si divide così tra lavoro e passione ma se le chiedere quali sono le caratteristiche dei suoi piatti Michela Truncellitto risponde così: “La mia cucina? Creativa, passionale e stagionale”. Questo lei cerca di trasmetterlo nei suoi piatti e anche nel suo blog dove racconta la sua vita e quelle che sono le sue evoluzioni ma partendo da un presupposto importante: “Uomini e donne si differenziano tantissimo” in cucina per modo di fare, di pensare e di organizzarsi. Ma perché ha deciso di partecipare ad Hell’s Kitchen? “Ho pensato che sarebbe stato interessante combattere le mie ansia nel programma. Partecipo a Hell’s Kitchen 2018 per una crescita professionale, trovare nuovi colleghi e superare qualche limite. Alle critiche reagisco accusando il colpo e andando avanti”. A casa ha lasciato la sua brigata ma anche i suoi due gatti, i genitori e il marito che, sicuramente, saranno orgogliosa di lei e della sua finale.
UNA FINALISSIMA A TUTTO CUORE
Il primo piatto che Michela ha creato nel programma è la Panzanella Mon Amour ma, sicuramente, uno dei suoi punti di forza è la Millefoglie. Della pasticceria non solo ha fatto un’arte ma anche materia di insegnamento per i giovani che frequenta tutti i giorni. Lei si ispira ad Andrea Viola e Giulio Terrinoni ma il suo più grande sogno, a differenza dei suoi colleghi, non è una stella Michelin, ma, principalmente: “Unire la mia professione con la mia formazione da educatrice e aprire un ristorante o una cooperativa sociale con parte del ristorante proveniente dal circuito carcerario minorile”. Il suo punto di partenza rimane sempre il suo grande cuore, questo verrà fuori anche nei piatti che preparerà questa sera nella finalissima di Hell’s Kitchen?