La Spagna è sotto choc per uno dei femminicidi più cruenti degli ultimi anni. Protagonista di questa triste vicenda è Laura Luelmo, giovane insegnante di disegno 26enne chiamata per una supplenza a 600 chilometri da casa. La ragazza si era così trasferita da Zamora, a Nord Ovest della Spagna, fino in Andalusia, a El Campillo, a Sud del Paese. Il mistero attorno alla giovane ha inizio il 12 dicembre, in seguito alla sua misteriosa scomparsa. Alcuni testimoni – scrive Corriere.it – l’avrebbero vista uscire di casa nel pomeriggio per andare a correre, ma da allora non sarebbe più tornata. Solo negli ultimi giorni, quella sparizione che tanto ha attratto l’attenzione dei media spagnoli, si è trasformata in un terribile caso di omicidio dopo il ritrovamento del cadavere di Laura, avvenuto lo scorso lunedì in aperta campagna. La giovane insegnante è stata ritrovata seminuda, con segni evidenti sul collo di chi avrebbe tentato di difendersi in tutti i modi da una violenta aggressione. Secondo quanto emerso dall’autopsia, la sua uccisione sarebbe avvenuta solo 72 ore dopo la sua scomparsa. Non è escluso che in quell’arco di tempo infinito Laura possa essere stata torturata. La svolta è arrivata tra mercoledì e giovedì, con l’arresto di un sospettato dell’omicidio di Laura Luelmo: si tratta del 50enne Bernardo Montoya, noto alle forze dell’ordine per vari reati per i quali aveva già scontato 22 anni di carcere, tra cui la condanna per omicidio di una donna 81enne avvenuto nel 1996. L’anziana fu uccisa prima che potesse testimoniare contro di lui nel processo per rissa che lo vedeva imputato.
OMICIDIO LAURA LUELMO: LA CONFESSIONE DEL VICINO
Bernardo Montoya era il nuovo vicino di casa di Laura Luelmo e la giovane insegnante 26enne, sin dal suo trasferimento aveva manifestato non poca preoccupazione per quello sguardo insistente che l’uomo le destinava ogni volta che la incontrava per caso. Un fastidio tale da averlo confidato anche al suo fidanzato. Dopo la sparizione della ragazza, proprio il racconto del fidanzato alla polizia relativamente a quella confidenza ha permesso di concentrare subito l’attenzione sul 50enne, prontamente interrogato. Solo dopo essere stato messo alle strette, il pluripregiudicato alla fine ha confessato: “Le ho teso una trappola: mi aveva chieosto un’indicazione, voleva sapere dove fosse il supermercato e io l’avevo mandata in un vicolo cieco, dove l’ho rapita per poi sbattere la sua testa contro la mia auto, lasciandola incosciente e legandole le mani dietro la schiena”, ha ammesso alla fine. “Poi l’ho caricata sul bagagliaio e l’ho portata in campagna, dove ho provato a violentarla, ma senza riuscirci”, ha proseguito, giurando di non averla violentata sebbene Laura fosse ormai priva di sensi. “Mi sono spaventato, a quel punto avevo deciso di abbandonarla nel campo senza lasciare tracce”, ha aggiunto. Il caso ha letteralmente sconvolto la Spagna ma è giunto in tutta la sua violenza anche sui nostri media. Intanto le indagini proseguono poichè il racconto dell’assassino reo confesso potrebbe non essere del tutto attendibile. Quello contro Laura Luelmo, infatti, potrebbe essere stato un delitto premeditato e non è escluso che la donna possa essere stata uccisa all’interno del suo stesso appartamento.