Javier Fernandez è pronto a mettere fuoco spagnolo sul ghiaccio di Opera on Ice, l’evento che abbina musica lirica ed evoluzioni artistiche del pattinaggio, che Canale 5 trasmetterà come grande spettacolo del pomeriggio di Natale. Ci sarà anche uno dei più grandi pattinatori contemporanei, Fernandez, classe ’91, ha già alle spalle due titoli Mondiali, sei trionfi Europei e anche sette campionati nazionali spagnoli, oltre ad aver rappresentato la Spagna in tre edizioni delle Olimpiadi Invernali, nel 2010, nel 2014 e nel 2018, conquistando in quest’ultima edizione la prima medaglia Olimpica nella storia della Spagna nel pattinaggio di figura. Una grande performance che a 27 anni ha rappresentato anche una vera e propria consacrazione per un personaggio sicuramente capace di diventare un idolo internazionale, che nonostante la giovane età ha affermato di voler dare una svolta alla sua vita, abbandonando il pattinaggio artistico di grande livello.
JAVIER FERNANDEZ, ADDIO A OLIMPIADI E MONDIALI
Javier Fernandez dopo il bronzo Olimpico del 2018 non ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni agonistiche, ma ha affermato di voler compiere un passo indietro non rappresentando più la Spagna nelle competizioni internazionali più importanti, ovvero Olimpiadi e Mondiali. Il che significa, secondo gli osservatori, un proposito di ritiro che non sarà immediato ma comunque graduale, anche considerando la decisione di tornare a vivere in Spagna e abbandonare il Canada, dove Javier si era trasferito proprio per cercare di essere il più competitivo possibile e vivere allenamenti che l’hanno portato spesso a superare limiti straordinari. Javier Fernandez è stato il secondo pattinatore nella storia a superare la soglia dei 100 punti nel programma corto, quella dei 200 nel programma lungo e i 300 punti totali, diventando un punto di riferimento proprio per la sua poliedricità nello stile e la capacità di saper inventare sempre qualcosa di nuovo in pista.
IL LAVORO A LIVELLO PSICOLOGICO
Una capacità di saper cambiare stile e reinventarsi che lo stesso Javier Fernandez, in una recente intervista, ha affermato essere una peculiarità voluta e cercata della sua carriera. “Sono un perfezionista,” ha spiegato, “so come mi sento quando pattino e so cosa succede nella mia testa. So qual è il mio problema. Ho solo bisogno di lavorarci sopra. A volte hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, di uno psicologo. Ma se senti di stare bene, se senti di sapere qual è il problema, cosa è successo, se non hai bisogno di un aiuto esterno, puoi farcela da solo. Se ad un certo punto non sarò più in grado di risolverlo da solo, allora cercherò l’aiuto di uno psicologo dello sport. Non mi piace essere un pattinatore che usa sempre lo stesso stile, musica o personalità in un programma. Non credo di aver cambiato la mia personalità, o il modo in cui pattino. Non credo di aver cambiato la mia personalità, o il modo in cui pattino. Prima non sapevo come pattinare in modo leggero, come essere più morbido nell’interpretazione sul ghiaccio. È questo che sto cercano di fare per riuscire a rendere al meglio con stili diversi.”