Un’ondata di 20 metri ha devastato nella notte tra sabato e domenica un tratto di costa occidentale dell’isola di Giava, in Indonesia, causando oltre 220 morti e almeno 843 feriti e decine di dispersi. Il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore, come hanno sottolineato le autorità indonesiane. Lo tsunami è stato con ogni probabilità causato dall’eruzione del vulcano Anak Krakatoa: una frana sottomarina, provocata dall’esplosione, potrebbe aver generato l’onda anomala che si è infranta sulla spiaggia. Nessuna allerta era stata lanciata prima del disastro. Gli esperti, come riportato da SkyTg24, ritengono che l’eruzione abbia provocato uno smottamento che ha causato l’onda anomala, probabilmente potenziata anche dal vento e dalla marea in ascesa. Ma il disastro inevitabilmente riaccenderà le polemiche sulla cattiva gestione del sistema di allarme per maremoti, rimasto silente anche ieri. (agg. di Silvana Palazzo)
TESTIMONE, “PIANTO DI PAURA”
A 16 anni vedersi arrivare un’onda anomala di 30 metri che gli viene addosso: è qualcosa che nessuno può pensare di reggere come esperienza, ma lui si è salvato e ora racconta quegli attimi terribili dopo l’eruzione del vulcano Krakatoa. «Improvvisamente un’onda mi ha colpito: sono caduto, l’acqua mi ha separato dalla mia bicicletta, sono stato scaraventato vicino alla recinzione di un edificio, a circa 30 metri dalla spiaggia, e mi sono aggrappato ai pali più forte che potevo, cercando di resistere all’acqua che sentivo mi trascinava in mare. Ho pianto di paura», spiega alle agenzie internazionali Azki Kurniawan 16enne scampato alla tragedia indonesiana per un autentico miracolo. «Ho capito subito che era uno tsunami», spiega ancora atterrito il ragazzo mentre altri testimoni descrivono la potenza terribile anche della seconda onda anomala che purtroppo ha scaraventato via molti di quelli che, come il 16enne, si erano salvati aggrappandosi a mezzi di fortuna. (agg. di Niccolò Magnani)
RISCHIO CONTAGIO, MSF AL LAVORO
E’ enorme la distruzione provocata dallo tsunami dopo l’eruzione del vulcano Krakatoa e che ha provocato al momento oltre 222 morti e centinaia di feriti. Il team di Medici senza Frontiere, da questa mattina è al lavoro nelle zona colpite dove tenta in tutti i modi di rispondere all’afflusso senza fine di persone ferite e dei corpi delle vittime. “Stiamo collaborando con il Ministero della salute per rispondere ai bisogni prioritari”, si legge sul sito ufficiale di MSF che ha asserito di essersi occupata della maggior parte dei casi critici all’interno degli ospedali dell’area. MSF “sta collaborando con il personale sanitario per la gestione delle priorità per i feriti, il controllo delle infezioni, medicazioni di base e dei materiali sanitari di cui hanno bisogno in questo momento”, si legge. Il rischio contagi, infatti, è altissimo soprattutto in questo momento di grande disagio. Presso le strutture sanitarie non cessa l’arrivo di corpi di morti e di feriti e, come spiega MSF, “Ci aspettiamo che questa situazione continui nei prossimi giorni. Continueremo a supportare le autorità locali fino a quando ci sarà bisogno”. La situazione è naturalmente molto critica e la richiesta di materiali sanitari è altissima. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MISSIONARIO “HOTEL SPAZZATI VIA”
Dal 2004 ad oggi, in Indonesia si sono registrati i peggiori tsunami nel mondo, dagli effetti particolarmente devastanti. L’ultima tragedia si era verificata solo lo scorso 28 settembre, quando oltre 1.230 persone persero la vita in un terremoto di magnitudo 7.5 seguito da uno tsunami sull’isola di Celebres. Oggi, le vittime dell’onda anomala provocata dall’eruzione del vulcano Krakatoa fa parlare di oltre 222 morti, numero destinato a salire sensibilmente non appena saranno resi noti anche i dati delle aree al momento non considerate ma coinvolte nel disastro naturale. La macchina dei soccorsi procede spedita e secondo l’ultimo bilancio reso noto da Sky Tg24 e diffuso da Sutopo Purwo Nugroho, portavoce dell’Agenzia indonesiana dei disastri, parla anche di 843 feriti, 28 dispersi, 556 abitazioni distrutte, 9 hotel colpiti e 350 imbarcazioni colpite. Un missionario ai microfoni di SkyTg24 ha confermato che non ci sarebbero ancora notizie delle piccole isole: “l’ondata ha distrutto molti hotel, ma non si sa ancora quanta gente ci fosse all’interno”, ha aggiunto, spiegando che proprio su questi isolotti ci sono molti resort affollati soprattutto in questo periodo dell’anno. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LEADER BAND “PREGATE PER MIA MOGLIE”
Sono numeri drammatici, quelli che arrivano dall’Indonesia in seguito al violento tsunami che si è abbattuto sulla costa, provocato dall’eruzione del vulcano Krakatoa. Il bilancio delle vittime resta ancora provvisorio e destinato ad un incredibile aumento repentino ma al momento si parla di 222 morti, 843 feriti ed ancora una trentina di dispersi. Per molte località però non ci sarebbero ancora dati, dunque la situazione potrebbe precipitare ancora con numeri sconvolgenti. Al momento, spiega SkyTg24, non si hanno notizie di stranieri tra le vittime ma l’area colpita è piena di località turistiche molto affollate soprattutto nel periodo natalizio. Tra gli eventi più drammatici segnaliamo la strage al concerto dei Seventeen nel quale sono morti il bassista e il manager del gruppo e a tal proposito il cantante della band ha rivolto un appello disperato su Instagram chiedendo ai suoi fan di pregare per la moglie Dylan che proprio oggi compie 26 anni, ancora dispersa così come altri due membri del gruppo. Il cantante Riefan Fajarsyah in una foto ha esortato la moglie a tornare a casa. Lui è sopravvissuto dopo essere stato trascinato in mare dall’onda anomala, circondato da “probabilmente oltre una ventina di cadaveri”. Il vulcano Krakatoa intanto continua a spaventare a causa dell’ipotesi di nuove eruzioni distruttive. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL PAPA “PREGO PER LE VITTIME”
Una tragedia immane quanto provocato dallo tsunami in Indonesia, con 220 morti, 750 feriti e decine di dispersi. Un’onda anomala si è abbattuta sulle coste, travolgendo tutto ciò che trovava, ma soprattutto, tutte le persone che incontrava nel suo percorso. Papa Francesco, dopo l’Angelus di oggi in San Pietro, ha voluto dedicare il suo primo pensiero alle povere vittime dello tsunami: «Cari fratelli e sorelle! – le parole del Santo Padre – il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni dell’ Indonesia, colpite da violente calamità naturali, che hanno causato gravi perdite in vite umane, numerosi dispersi e senzatetto e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per le vittime e i loro cari. Sono spiritualmente vicino agli sfollati e a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo nella loro sofferenza. Faccio appello perché non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietà e il sostegno della Comunità Internazionale. Preghiamo insieme: Ave, o Maria…». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TSUNAMI IN INDONESIA: MORTI SALGONO A 220
I morti sarebbero almeno 222 ma almeno 900 sono i feriti e centinaia le persone disperse dopo l’eruzione e lo tsunami sulle isole indonesiane di Sumatra e Giava: secondo il Presidente dell’Indonesia, il bilancio è purtroppo destinato ad aumentare dato che «molte delle aree colpite non sono state ancora raggiunte dai soccorritori», come spiega l’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri. Da Roma poco fa sono arrivate le prime parole di cordoglio e preghiera di Papa Francesco, durante l’Angelus domenicale: «prego per le popolazioni dell’Indonesia, colpite da violente calamità naturali, che hanno causato gravi perdite in vite umane, numerosi dispersi e senzatetto e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per le vittime e i loro cari. Sono spiritualmente vicino agli sfollati e a tutte le persone provate». In conclusione, sempre il Pontefice ha aggiunto un importante appello: «non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietà e il sostegno della Comunità Internazionale». Stando intanto all’Australian Broadcasting Corporation nella zona di Lampung, a Sumatra, i morti sarebbero almeno 113 mentre «Pandeglang, sull’isola di Java, le vittime sarebbero 92»: mancano però ancora le conferme ufficiali da Giacarta. (agg. di Niccolò Magnani)
UN’ECATOMBE DOPO L’ERUZIONE E L’ONDA ANOMALA
È drammatico il bilancio a seguito dello tsunami che si è abbattuto nelle scorse ore sull’Indonesia, precisamente nello stretto della Sonda tra le isole di Giava e Sumatra. Al momento il bollettino è sempre fermo a 168 morti e 745 feriti, ma vi sono decine e decine di dispersi, di conseguenza potrebbe aggravarsi nelle prossime ore, come affermato dal presidente Joko Widodo. Le autorità hanno invitato le popolazioni delle aree colpite ad allontanarsi dalle coste visto che non sono escluse altre onde anomale. Il fenomeno si è verificato a seguito dell’eruzione di uno dei numerosi vulcani che sorgono nei pressi del Krakatoa, e fra le zone più devastate vi è Banten, nel distretto di Pandeglang, località balneare frequentate dai moltissimi turisti in questo periodo. Numerosi i video della tragedia circolanti sul web, fra cui quello in cui si la band Seventeen viene letteralmente travolta da un’onda gigantesca: «Stavamo cantando la seconda canzone – ha raccontato il cantante del gruppo, Riefian Fajarsyah, alla televisione TV One – quando all’improvviso un’onda enorme ci è piombata addosso da dietro il palco». Morto il bassista del gruppo e un manager dello stesso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INDONESIA, TSUNAMI DOPO ERUZIONE DEL KRAKATOA
E’ devastante lo tsunami che ha colpito nelle scorse ore l’Indonesia, a seguito dell’eruzione di uno dei centinaia di vulcani presenti sull’isola del Krakatoa. Onde alte fino a 20 metri si sono abbattute sulla costa, spazzando via tutto ciò che incontravano e causando 168 morti e quasi 750 feriti, ma il bilancio è solo provvisorio visto che sono centinaia a dispersi e di conseguenza c’è il serio rischio che l’ecatombe possa aggravarsi ulteriormente. Stando alle autorità non vi sarebbero morti stranieri fra le vittime, ma è difficile affermarlo con certezza tenendo conto che sono molti, notoriamente, i turisti che popolano le coste indonesiane nel periodo natalizio. Purtroppo l’Indonesia non è nuova a questi fenomeni catastrofici, visto che la nazione del sud-est asiatico sorge sul cosiddetto “anello di fuoco”, la zona con la maggiore attività sismica del mondo a causa dello scontro fra placche tettoniche che spesso e volentieri causa eruzioni vulcaniche. Sta facendo il giro del web il video choc dell’onda anomala che si abbatte sul concerto dei Seventeen, il cui bassista è morto, mentre gli altri 4 membri risultano al momento dispersi: il filmato lo trovate in fondo alla pagina. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TSUNAMI IN INDONESIA: 168 MORTI, QUASI 750 FERITI
E’ terribile il bilancio dell’eruzione del vulcano Krakatoa e del conseguente tsunami: in Indonesia sono morte 168 persone, mentre i feriti sarebbero 745, ma i numeri sono solamente parziali, visto che il bollettino si sta aggravando ogni minuto che passa. A riferire gli ultimi dati, come riporta l’edizione online del Corriere della Sera, è il portavoce dell’Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri, Sutopo Purwo Nugroho. Una serie di onde anomale, alcune alte fino a 20 metri, come un palazzo di 6/7 piani, si sono abbattute sulla costa nei pressi dello stretto della Sonda, fra le isole di Giava e Sumatra. Secondo gli esperti dovrebbero essere state provocate da alcune frane sottomarine, che sono susseguite all’eruzione di Anak Krakatau, un’isola vulcanica formatasi dal vulcano Krakatoa. I danni materiali sono pari a miliardi di dollari, con centinaia di abitazioni andate completamente distrutte, fra cui i numerosi alberghi che sorgono lungo le coste dell’Indonesia. Fra i morti vi sarebbe una vera e propria strage di impiegati della compagnia statale Pln, che si erano riuniti per festeggiare la fine dell’anno, e che sono stati appunto sorpresi dall’onda anomala, come riferito dai media locali.
TSUNAMI IN INDONESIA: E’ UN’ECATOMBE
che stanno circolando sul web in questi ultimi minuti, in particolare, quanto accaduto durante il concerto dei Seventeen, una band rock originaria della Sud Corea, formatasi nel 2015, che si stava esibendo ad un evento proprio in quella zona dell’Indonesia: un’onda anomala ha letteralmente devastato il palco su cui stavano suonando (il video lo potete trovare qui sotto), distruggendo tutto ciò che trovava sul suo cammino, e uccidendo il bassista e il manager. 80 le persone che erano al concerto che risultano essere al momento disperse, fra cui gli altri 4 componenti del gruppo musicale. Lo tsunami si è verificato per l’esattezza alle ore 21:30 locali di sabato 22 dicembre. Di seguito il video dello tsunami al concerto