Migliorano, seppur lentamente, le condizioni del bambino nigeriano di due anni ricoverato gravemente dopo essere stato anche lui sottoposto ad una circoncisione in casa durante la quale il suo gemellino è invece morto. La pratica, infatti, aveva scatenato una brutta emorragia che lo ha portato al decesso. Il fratellino sopravvissuto, come rammenta Il Messaggero, era stato trasferito d’urgenza all’ospedale Sant’Andrea e successivamente condotto al policlinico Gemelli di Roma dove resta ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica. Secondo le ultime notizie, le sue condizioni sarebbero stabili. Dopo quanto avvenuto ieri a Monterotondo erano scattate prontamente le indagini che avevano portato all’arresto del sedicente medico che aveva praticato la circoncisione in casa sui due bambini. Si tratta di un cittadino americano di origini libiche per il quale i pm di Tivoli ipotizzano i reati di omicidio preterintenzionale, lesioni gravissime ed esercizio abusivo della professione medica. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ARRESTATO 66ENNE: MADRE PERFETTAMENTE INTEGRATA
Continua ad essere in gravissime condizioni il bambino nigeriano di soli due anni che ieri è stato sottoposto alla pratica i circoncisione da un sedicente medico americano di origini libiche. Lo stesso, agli arresti, ha effettuato l’operazione anche sul fratellino gemello, uccidendolo. «È una tragedia che lascia senza parole e attendiamo con ansia dai medici notizie del secondo bambino», fa sapere l’Arci di Roma, confermando che i due bimbi erano ospiti assieme alla mamma di un centro di accoglienza di Monterotondo, gestito dalla stessa associazione dal 2009. I due bambini sono nati in Italia, precisamente a Latina, e con la loro madre si erano trasferiti a Monterotondo soltanto dallo scorso mese. La donna ha altri cinque figli in Nigeria, ed è in Italia con un permesso di protezione umanitaria perché vittima di tratta. E’ descritta come tranquilla ed educata dagli operatori del centro, e nulla faceva pensare alla circoncisione dei due gemellini. «La mamma dei due bimbi era integrata, era arrivata dal Cas di Rieti il 15 novembre, aveva fatto un percorso di alfabetizzazione – spiega il sindaco di Monterotondo, Antonino Lupi – nella struttura non possono entrare persone estranee ai nuclei familiari. Evidentemente la mamma deve aver preso l’iniziativa senza avvisare nessuno, altrimenti non sarebbe stato assolutamente consentito». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIMBO MORTO PER CIRCONCISIONE: ARRESTATO 66ENNE
La tragedia del bambino di soli due anni di Monterotondo (Roma), morto a seguito di una circoncisione, ha fatto in breve tempo il giro del web. E’ accaduto nella mattinata di ieri, quando il piccolo bimbo di soli 24 mesi, è stato sottoposto ad una pratica molto diffusa in Africa e nei paesi mediorientali, e che viene spesso e volentieri eseguita anche in Italia ma in maniera illegale. Le forze dell’ordine, dopo lungo interrogatorio, hanno messo le manette ad un cittadino statunitense di origini libiche di 66 anni, ritenuto il responsabile della circoncisione che ha portato alla morte del piccolo nigeriano di cui sopra, e al ricovero in condizioni gravissime del fratello gemello, anch’esso sottoposto alla stessa operazione fai da te. I pm accusano il sedicente medico di di omicidio preterintenzionale, lesioni gravissime ed esercizio abusivo della professione medica. «Nel corso della perquisizione presso l’abitazione dell’arrestato – le parole del procuratore Francesco Menditto – svolta dagli uomini della squadra mobile di Roma, sono stati sequestrati oggetti da cui si desume l’abitudine della condotta contestata». E’ stata disposta l’autopsia sul corpo del piccolo deceduto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIMBO MORTO PER CIRCONCISIONE: MAMMA DISPERATA
Non si dà pace la mamma nigeriana di 35 anni che ha visto «morire tra le braccia» il figlio di nemmeno due anni per una circoncisione. L’altro gemello è ricoverato, ma non sarebbe – stando a quanto riportato da Il Messaggero – in pericolo di vita. Pare che prima di arrivare nell’appartamento di Monterotondo, la donna era stata ospite per oltre un anno di un Centro di accoglienza straordinario (Cas) a Rieti. In quel periodo avrebbe chiesto alla pediatra informazioni sulla possibilità di sottoporre i figli alla circoncisione. Dopo il rifiuto del medico non c’erano stati seguiti. Ai responsabili dello Sprar di Monterotondo dell’Arci di Roma non aveva mai fatto cenno a riguardo. Inoltre, gli operatori la descrivono ipersensibile e attenta ai propri figli, che aveva regolarmente vaccinato e accompagna puntualmente all’asilo. La nigeriana, che nel suo Paese lavorava in una ong, divideva l’appartamento con altre due donne beneficiarie di protezione, entrambe con un figlio. (agg. di Silvana Palazzo)
“CIARLATANI PRATICANO CIRCONCISIONE PER 20 EURO”
Quanto avvenuto a Monterotondo, Roma, è estremamente delicato e per questo la procura di Tivoli sta affrontando il caso della circoncisione in casa con la massima riservatezza. La pratica, eseguita da un sedicente medico, ha provocato la morte di un bimbo di appena 2 anni mentre il fratellino gemello si trova attualmente ricoverato in condizioni disperate. Dopo la notizia choc, il dottor Mustafa Qaddurah, pediatra e consigliere del centro islamico culturale di Roma è intervenuto ai microfoni di Radio Capital ed ha spiegato: “La circoncisione islamica nel Lazio viene realizzata solo all’ospedale Umberto I a Roma e attualmente in Piemonte. Ma con un ticket molto alto di quasi 463/480 euro, mentre questi ciarlatani fanno pagare 20/30 euro le famiglie”. A sua detta non si può parlare di medici poichè nessun medico potrebbe mai compiere ciò. Esiste un modo per porre fine a questa pratica? In risposta il pediatra, che ha ammesso di lottare da anni affinché queste cose possano essere fatte non in segreto e non in modo pericoloso, ha lanciato un appello al ministro della Salute: “Metta un ticket accettabile su questi interventi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GRAVISSIMO IL FRATELLINO GEMELLO
Un bambino nigeriano di soli due anni è morto a seguito di una circoncisione “fai da te”. Un sedicente medico ha eseguito la pratica sulla vittima e sul suo fratellino gemello, ma qualcosa deve essere andato storto. Il gemellino si trova ora in gravissime condizioni presso il Sant’Andrea, in prognosi riservata. La procura di Tivoli ha aperto un’inchiesta, ma al momento i pm di turno Filippo Guerra, Antonio Altobelli e il capo della procura Francesco Menditto, mantengono il massimo riserbo vista la delicatezza della questione. Non vi sono arrestati ne fermati e il medico che ha praticato l’operazione, fanno sapere, non è nigeriano. La pratica della circoncisione in Italia è svolta al 35% clandestinamente, come riferito a Il Messaggero da parte di Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera (Amsi): «Noi da anni siamo impegnati a favore della legalità – spiega – e del diritto della salute e il rispetto religioso per tutti contro ogni forma di illegalità e cure fai da te e le circoncisioni clandestine da personale e strutture non autorizzate e clandestine». Aodi rivolge un appello al ministero della salute «per autorizzare la circoncisione presso le strutture sanitarie pubbliche e private a livello nazionale con prezzi accessibili a tutte le famiglie musulmane e ebree che tante volte sono costrette a tornare nei paesi di origine per farle». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CIRCONCISIONE: PROCURA APRE INCHIESTA
Un bambino è morto a seguito di una circoncisione “domestica”. Il piccolo aveva 2 anni e viveva a Monterotondo, nota cittadina in provincia di Roma, deceduto per via di un intervento medico maldestro. Come riferisce l’agenzia Ansa, la procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio, nonché di lesioni gravissime a seguito delle condizioni in cui versa un altro bambino, il fratellino gemello, anch’esso sottoposto alla stessa pratica con risultati raccapriccianti. Non è chiaro se l’accusa sia di omicidio colposo o doloso, fatto sta che il sedicente medico che ha praticato la doppia circoncisione è stato già ascoltato dagli investigatori, che ora dovranno decidere se incarcerare o meno lo stesso. Stando ad una prima ricostruzione, pare che il medico abbia praticato l’operazione su un bimbo e poi sull’altro, quindi, quando la situazione è degenerata, sono stati allertati i medici del 118. All’arrivo dei soccorsi per il più piccolo non c’è stato più nulla da fare. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CIRCONCISIONE: MORTO BIMBO DI 5 ANNI
Orrore alle porte di Roma, nel paese di Monterotondo: una circoncisione “fatta in casa” in una famiglia nigeriana finisce nel sangue, con un bambino di 2 anni morto e il fratello gemello in gravissime condizioni ricoverato da poco al Sant’Andrea: il dramma è avvenuto mentre per l’appunto la famiglia nigeriana praticava, con la presenza di un presunto medico, la circoncisione tradizionale per determinate etnie dell’Africa. Secondo una primissima ricostruzione la pratica è stata eseguito prima su un bimbo e poi sull’altro: le condizioni però sono apparse da subito gravi e solo a quel punto è stato chiamato il 118, con i soccorsi arrivati presto ma purtroppo non in tempo per salvare la vita ad uno dei due gemellini. I genitori, mentre il medico – un altro nigeriano – operava i due figli, si sono accorti che qualcosa non stava andando nel verso giusto e allarmati hanno avvertito l’ambulanza, purtroppo assai tardi.
ARRESTATO PRESUNTO MEDICO NIGERIANO
La Polizia di Stato ha arrestato il sedicente medico nigeriano dopo la denuncia dei genitori e ora sta cercando di interrogarlo per capire cosa possa essere successo durante la circoncisione nell’appartamento di Monterotondo: proprio ora gli inquirenti stanno vagliando la sua posizione per capire se vi sia stato del dolo o della incompetenza, che sarebbe ovviamente aggravata se il sedicente medico non dimostrasse di essere un vero dottore ufficialmente riconosciuto. Ricordiamo che circoncisione rituale è un rituale di “passaggio” consistente nella circoncisione del prepuzio maschile: si pratica non solo nell’Ebraismo ma anche in diverse tradizioni musulmane. In Nigeria in particolare sono le tribù degli yoruba e degli igbo che in origine la praticavano per motivi religiosi ma ora resta più che altro una “tradizione culturale” portata avanti fino al 2018.