Evidentemente a Luigi Di Maio e alla Casaleggio Associati deve essere piaciuto il “test” fatto negli scorsi giorni sui social con la ormai famosa (e pluri presa in giro) lista dei “fatto” dei vari provvedimenti approvati e messi in Manovra dal Governo gialloverde: oggi la seconda puntata con una nuova lista, stavolta scritta a mano, chiamata dallo stesso Ministro del Lavoro «test per i parenti» sempre in merito alla Legge di Bilancio. Considerato l’uso questa volta di un po’ di ironia (le faccine e l’auguri delle buone feste), va sempre ricordato che errare è tendenzialmente umano ma la perseveranza abita nelle profondità infernali e “diaboliche” della realtà. Subissato di critiche e prese in giro per l’intero elenco di “fatto” a misure non propriamente chiarissime (addirittura Giovanni Muciaccia si è preso gioco del leader M5s), ecco la seconda parte del “quiz” per un fact checking in salsa Casaleggio-Casalino che non sta proprio riscuotendo tutto quel successo immaginato.
DOPO LA LISTA DEI FATTO IL NUOVO “QUIZ” SULLA MANOVRA
«Stanno girando un po’ troppe “balle” di Natale sulla manovra del popolo. Così ho fatto questo test. In questi giorni potrete utilizzarlo anche voi sottoponendo a parenti e familiari questi semplici quesiti», scrive Di Maio postando la foto sui social questa volta più “artigianale” rispetto alla prima lista. Aumento dell’Iva e taglio delle pensioni si prende un bel “falso” secondo il M5s, che così prova a difendersi dagli attacchi ricevuti in queste ore di completa bagarre dopo il voto (di fiducia) del Maxiemendamento con cui la Manovra di Bilancio è stata di fatto riscritta dal Governo Lega-M5s. È “falso” anche chi dice che con la Legge ha ridotto la platea del Reddito di Cittadinanza o anche chi asserisce che il blocco delle assunzioni dei ricercati è stato avvallato da Salvini e Di Maio. In realtà qualche “omissis” resta alquanto sospetto: sull’Iva ad esempio, si è evitato l’aumento ma si sono alzate e di molto le cifre per evitarlo nei prossimi due anni. Il Reddito di Cittadinanza vede diminuirsi drasticamente i fondi considerando i meno mesi a disposizione e quel «85% i quali usufruiranno della misura» a cui è dedicato il “nuovo” Reddito, scelta imposta e decisa unicamente dal board grillino in base ad alcuni studi fatti in casa. Ecco, tanti dubbi rimangono ma soprattutto restano perplessità su queste ultime “campagne mediatiche”: eppure Di Maio si dice convintissimo, «Il mio elenco delle cose fatte è diventato virale, lo stanno usando molte aziende per fare gli auguri di Natale. Sono cose fatte perché entrano nella legge di bilancio. Sono cose concrete, attuabili immediatamente. Per percepire gli effetti bisogna aspettare gennaio-febbraio». Convinto lui…