Scatta l’allarme scabbia alla stazione Tiburtina di Roma che ormai vive nel degrado più totale. Su Il Giornale vengono evidenziate le parole di un residente che specifica: “Qui è il Far West. Io stessa sono stata molestata da un uomo di colore quando mi sono rifiutata di dargli l’elemosina“. Il portavoce del Comitato dei Cittadini ha specificato: “Anche i dipendenti della BNL che nell’estate del 217 ha trasferito qui la sede centrale, spesso trovano vetri delle proprio auto spaccate. Lo spostamento della stazione degli autobus? Costruire un parcheggio vuol dire andare ad offrire a queste persone ulteriore spazio fertile per andare a implementare i traffici”. L’indagine condotta da Il Giornale ci fa capire come ci sia qualcosa da fare visto che la presenza di grande degrado porta soprattutto all’allarme scabbia oltre a risse che ormai scoppiano continuamente. Sono gli stessi senzatetto che si lamentano di non avere nemmeno i soldi per curarsi e di essere costretti a vivere in una situazione di totale degrado con la scabbia come conseguenza diretta.
Allarme scabbia alla stazione Tiburtina di Roma: la preoccupazione dei residenti
Sono gli stessi residenti nella zona della stazione Tiburtina di Roma a lamentare lo stato di degrado che ha fatto scattare l’allarme scabbia. Questo emerge da un’inchiesta condotta da Il Giornale che riporta anche le parole di alcuni senzatetto: “Nessuno ci aiuta, siamo pieni di infezioni. Questa è scabbia. Qui ce l’hanno tutti e non abbiamo i soldi per comprarci le medicine“. La speranza è quella di vedere qualche provvedimento già nel 2019 con la possibilità soprattutto di un ambiente che venga controllato e pulito sempre più spesso. Chi vive la zona racconta di situazioni difficili da accettare, di paura nelle ore buie a muoversi nei pressi della stazione soprattutto d’inverno quando il sole cala magari già alle cinque di pomeriggio. Purtroppo la capitale non è nuova a scene simili, visto che il degrado sta aumentando anche in seguito all’emergenza rifiuti palesata più volte dagli stessi cittadini sui social network.