Cara Moby Dick, ora in Giappone ritorna ad essere un problema la tua permanenza: i “Capitani Acab” del Sol Levante tornano alla carica dopo la decisione clamorosa (anche se prevista da tempo) del ritiro di Tokyo dalla Commissione Internazionale per la caccia alle balene (IWC). Insomma, riprende la caccia per scopi commerciali dal prossimo luglio per tutte le navi giapponesi, in barba alle richieste che da tempo vengono effettuate dalla Commissione a tutela delle balene e dell’ecosistema marino. Il Governo giapponese ha deciso così e annunciato il giorno di Natale che l’uscita dall’IWC dopo più di 30 anni arriva al termine di un lungo periodo in cui Tokyo ha tentato in ogni modo di ottenere una concessione di poter cacciare in alcuni periodi e sotto numeri controllati, pur rimanendo nella Commissione. Davanti al “niet” degli ambientalisti, Abe ha così deciso di “strappare” ed entro luglio uscire ufficialmente dopo appunto 30 anni di moratoria.
PERCHÈ IL GIAPPONE RIPRENDE LA CACCIA ALLE BALENE
Come giustamente riporta il Post questa mattina, il Giappone in realtà la caccia alle balene l’ha sempre in qualche modo proseguita sfruttando ogni cavillo dubbioso delle norme e con missioni di “ricerca scientifica” che camuffavano il reale bracconaggio. In Giappone il consumo di carne di balena – un tempo assai florido – è poco popolare e in declino anche per via della moratori: addirittura il governo deve finanziare il settore che non riesce a sostenersi da solo. Ora dunque sembra poco chiaro l’obiettivo perseguito dal Governo Abe con questo “strappo”, proprio visto l’andazzo del settore: in attesa di capirne di più (scambi commerciali? Tentativo di porre voce grossa in campo internazionale per ottenere altri vantaggi?), è guerra totale con gli ambientalisti. Il direttore esecutivo di Greenpeace, Sam Annesley, ha fatto sapere in una nota: «La dichiarazione di oggi è scoordinata rispetto alla linea della comunità internazionale, ancora meno con i principi di protezione necessari per la salvaguardia del futuro degli oceani e di queste meravigliose creature». Va detto che il Giappone non sarà l’unico ora a cacciare le balene: Norvegia e Islanda, rispettivamente dal 1993 e dal 2006, portano avanti la propria strategia, pur rimanendo all’interno dell’IWG. E per la cara Moby, son sempre più tempi duri..