Ha picchiato la giovane compagna incinta, poi ha tentato di strangolarla ed infine l’ha sequestrata per alcuni giorni in un hotel. Per questo un 29enne marocchino è stato identificato e arrestato dai carabinieri di Forlì mettendo fine all’incubo che una ragazza, anche lei 29enne, italiana ma di origini marocchine viveva da troppo tempo. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ansa, l’aggressore avrebbe portato la compagna incinta in una strada isolata, insinuando che lo avesse tradito. Dopo averla incolpata di essere stata infedele, di fronte alla negazione della giovane, il marocchino l’avrebbe prima schiaffeggiata e successivamente ferita con un cacciavite con il quale l’avrebbe colpita ripetutamente in più parti del corpo. Non pago, ha tentato di strangolarla usando un laccio e facendole perdere i sensi più volte. Solo quando la donna si è ripresa, è stata nuovamente colpita con una pinza di ferro alla testa. Le violenze però non sarebbero terminate qui poichè l’uomo l’avrebbe condotta in un albergo tenendola segregata per diversi giorni e minacciandola ripetutamente di morte. Durante il periodo di sequestro, le avrebbe inoltre sottratto il cellulare impedendole di poter avere alcun tipo di contatto con il mondo esterno.
TENTA DI STRANGOLARE COMPAGNA INCINTA: ACCUSATA DI ESSERE INFEDELE
Sono stati giorni di vero terrore quelli vissuti da una donna 29enne incinta, aggredita e sequestrata dal suo stesso compagno solo perchè ritenuta falsamente un’infedele. Dopo le violenze durante le quali il marocchino ha anche tentato di strangolarla, la donna è stata accompagnata in pronto soccorso dal suo stesso compagno violento. Ai sanitari però avrebbe detto semplicemente di essere stata vittima di una brutta caduta, occultando inizialmente la verità sulle ferite riportate. I medici però, alla luce delle lesioni non le hanno creduto ed hanno così prontamente allertato le forze dell’ordine. Dopo il loro arrivo, i carabinieri hanno appurato quanto realmente accaduto a scapito della 29enne procedendo così all’arresto del marocchino con l’accusa di lesioni pluriaggravate. Solo in ospedale la vittima ha trovato il coraggio di raccontare le violenze subite e che andavano avanti da ormai due anni.