Reddito di Cittadinanza: altro giro, altra polemica. Dopo che hanno cominciato a circolare delle nuove bozze in merito al provvedimento-bandiera del Movimento 5 Stelle in cui si fa esplicito accenno all’elargizione del sussidio anche ai cittadini extracomunitari dotati di regolare permesso di soggiorno, riesplode la polemica non solo da parte delle opposizioni (segnatamente Fratelli d’Italia) ma anche in seno al Governo, tra i malumori degli esponenti della Lega e le precisazioni arrivate nelle ultime ore da parte di Luigi Di Maio. Il vicepremier nonché Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha smentito i contenuti delle suddette bozze e ha ricordato che il Reddito di Cittadinanza riguarda solo i cittadini italiani, affermando inoltre che l’esecutivo cambierà la norma in relazione ai cosiddetti “lungo soggiornanti” e che equiparerebbe nella casistica agli italiani coloro che risiedono nel nostro Paese da almeno cinque anni. La soglia che Di Maio ha in mente è quella di dieci anni di residenza affinché si possa presentare domanda per il sussidio anche se da questo punto di vista degli intoppi potrebbero arrivare dalle norme comunitarie in vigore e che non consentono di estendere la limitazione ai cittadini comunitari. (agg. di R. G. Flore)
LA PRECISAZIONE DI DI MAIO
Arriva la precisazione di Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza e sul “caso” stranieri. Ecco le parole del leader politico M5s riportate da Agi: «La nostra norma sul reddito di cittadinanza è rivolta agli italiani. Per fare questo, noi alzeremo il tetto di permanenza dei lungo soggiornanti, in modo tale da rispettare le norme europee ma allo steso tempo rivolgere questa misura ai cittadini italiani, quindi il tetto dei 5 anni, presente nella bozza del decreto, è da modificare, sarà più alto». Continua il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: «È importante che si sappia che le famiglie che accedono al programma del reddito di cittadinanza devono fare alcune cose: devono mandare i figli a scuola, devono rispettare tutti gli obblighi e i doveri con lo Stato e i capi famiglia, madre o padre che sia, devono entrare in un programma di reinserimento nel mondo del lavoro». E il vice premier sottolinea: «Quindi anche alle famiglie per cui è stato concepito questo strumento ricordo che ci saranno una serie di doveri da rispettare tra cui i lavori di pubblica utilità». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
I SUL PIEDE DI GUERRA
Il reddito di cittadinanza agli stranieri ha mandato su tutte le furie la Lega, Movimento 5 Stelle al lavoro per placare le ire dell’alleato di governo. Nelle ultime ore si è parlato molto dell’ipotesi di innalzare il vincolo di residenza a dieci anni, ma potrebbe non bastare. E Fratelli d’Italia è sul piede di guerra: «Ci auguriamo che le prime informazioni che circolano sui requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza siano delle palesi invenzioni», le parole del capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida. Prosegue Lollobrigida, come riporta Il Secolo d’Italia: «È una follia infatti pensare di estendere la platea beneficiaria anche agli immigrati che abbiano il permesso di soggiorno e una residenza in Italia da cinque anni, soprattutto alla luce del fatto che milioni di cittadini italiani subiranno un clamoroso blocco dell’adeguamento delle loro pensioni medio-basse. Se fosse questa la realtà, se il governo stesse davvero pensando di mantenere gli immigrati a spese degli italiani, sarebbe gravissimo. Che cosa ne pensa la Lega?». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“REDDITO SOLO AI LUNGO SOGGIORNANTI”
Il reddito di cittadinanza verrà elargito anche agli stranieri? Complicato dare una risposta precisa ora come ora, e il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, la mente di fatto del sussidio in questione, non ha saputo sbrogliare la matassa. Il leader dei grillini ha infatti spiegato nelle ultime ore che il reddito di cittadinanza “riguarda coloro che sono cittadini italiani”, salvo poi rivedere in parte il tiro e affermare “La lungo soggiornanza di cinque anni sarà cambiata e il nostro obiettivo è dare il reddito di cittadinanza agli italiani e ai lungo soggiornanti che abbiano dato un grande contributo al nostro Paese”. In poche parole, stando a quanto anticipato dagli esperti della questione, non è da escludere che uno straniero che abbia soggiornato in Italia da almeno 10 anni, possa ricevere il reddito di cui sopra. Al momento non è quindi ancora chiara la vicenda, anche perché la bozza della legge circolante prevede che a beneficiare dell’assegno da 780 euro mensili siano anche i cittadini stranieri maggiori di 18 anni e residenti nel nostro Paese da almeno cinque anni: un milione e 300mila persone che potrebbero beneficiarne. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
REDDITO DI CITTADINANZA: CAOS STRANIERI
In attesa che venga risolto il nodo “non da niente” della misura valida anche per alcune fasce di immigrati regolari, il decreto sul Reddito di Cittadinanza è pronto per essere discusso e messo nero su bianco: le prossime tappe, mostrate oggi da un buon focus uscito sul Sole 24 ore, prevede il prossimo 1 marzo la domanda che il possibile fruente del sussidio (secondo requisiti da scoprire ancora nel decreto di metà gennaio) dovrà presentare a Poste Italiane tramite modello telematico. In secondo luogo, Poste trasmetterà il modello all’Inps che dovrò stabilire tramite verifica il possesso o meno dei requisiti di legge: se a quel punto l’interessato riceverà la lettera con il Sì da parte dell’Inps dovrà recarsi all’ufficio postale per ritirare la card con già caricato l’ammontare del Reddito di Cittadinanza secondo la sua specifica situazione (tetto massimo della cifra sarà 780 euro, per chi è single con Isee 0). Il pagamento avverrà entro il 30 aprile, secondo il cronoprogramma del Governo: da quel giorno, entro i 30 giorni successivi, l’interessato destinatario del Reddito dovrà recarsi presso un centro per l’impiego o un’agenzia privata e stipulare il “patto di lavoro” impegnandosi così a ricercare attivamente un impiego. Come spiega la bozza circolata sul Sole 24 ore, se la persona è “svantaggiata” (con problemi di disagio sociale) dovrà firmare il patto di inclusione che prevede un coinvolgimento di comuni e servizi sociali accanto agli intermediari privati o pubblici delle agenzie per il lavoro.
IL CAOS DOPO LE PAROLE DEL VICEPREMIER M5S
Luigi Di Maio ha ribadito che il reddito di cittadinanza è destinato unicamente ai cittadini italiani, ma qualcosa non torna. Già tema di scontro tempo fa, il sussidio agli extracomunitari è però previsto, secondo l’ultima bozza circolata nelle ultime ore e che vi abbiamo riportato in precedenza, anche per immigrati con permesso di soggiorno e una residenza in Italia da almeno cinque anni. Il Corriere della Sera sottolinea è una questione molto importante anche per i profili della spesa: la relazione tecnica parla di 1 milione e 375 mila nuclei familiari come possibili beneficiari, di cui 200 mila stranieri, dunque un sesto del totale. La Lega veneta è sul piede di guerra, ecco le parole dell segretario nathional Toni Da Re: «Serve fare barriera perché non esiste una cosa del genere. Credo sia necessario intervenire prima che la bozza diventi legge. Se il servizio sarà migliorato, saremo i primi a votare il reddito di cittadinanza, ma i correttivi, al momento, mi sembrano indispensabili. Altrimenti sarà rivolta… il retropensiero arriva alla base leghista, perché così com’è adesso le misure contro la povertà vanno contro le politiche dell’immigrazione volute da Salvini. Noi siamo per il “prima gli italiani” e su questo punto non si transige». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SUSSIDIO AGLI IMMIGRATI? LA SMENTITA DI DI MAIO
Il reddito di cittadinanza è una misura destinata solo agli italiani, la conferma arriva da Luigi Di Maio. Il leader politico del Movimento 5 Stelle ha smentito categoricamente le indiscrezioni degli ultimi giorni: «Reddito anche agli immigrati? No, la smentisco: la legge, come abbiamo sempre detto, riguarda coloro che sono cittadini italiani». Il vice premier ha poi aggiunto: «Io come ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico devo occuparmi ogni giorno di creare più occasioni di lavoro, ma soprattutto di formare le persone per i posti di lavoro che stiamo creando. Quando noi pensioniamo centinaia di migliaia di italiani, e allo stesso tempo, con gli investimenti nel dissesto idrogeologico e nelle infrastrutture, creiamo posti di lavoro, ci dobbiamo anche chiedere se le persone sono formate per quel lavoro. E’ colpa loro? No, dobbiamo fermarle per inserirle: questo sistema si chiama reddito di cittadinanza, non è uno strumento assistenzialista ma anzi. Mette mano a una serie di strumenti assistenzialistici che ci sono stati in questi anni e che hanno dato soldi senza chiedere nulla in cambio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
REDDITO DI CITTADINANZA: COME OTTENERLO
La bozza del Reddito di Cittadinanza è emersa da più di un “retroscena” sulla stampa italiana questa mattina e si avvicina sempre più al prospetto “definitivo” che dovrà essere messo nero su bianco nel decreto attuativo sulla misura cardine della Manovra di Bilancio approvata il 30 dicembre scorso. Diverse somiglianze al Rei (Reddito di Inclusione) fatto dai Governi Pd, ma anche le differenze sul tema dell’Isee e sula fruibilità con le aziende in maniera più “sensata” come del resto proponeva fin dall’inizio il Sottosegretario della Lega Armando Siri. In primo luogo, il Reddito di Cittadinanza verrà erogato con un reddito annuo inferiore a 6mila euro (se si vive da soli) o 12.600 euro a fronte di una coppia con 4 figli minori: non si guarderà solo all’Isee però – come invece accade con il Rei – ma anche al reddito familiare con una soglia che sale fino a 9369 euro annui se si vive in affitto in coppia, mentre dovrà essere di 6mila euro annui per tutti i single. Secondo la bozza riportata da Tg Com24, sia per il Rei sia per il reddito di cittadinanza «si potrà chiedere se cittadini italiani o comunitari con diritto di soggiorno o di paesi extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo».
NON SOLO ISEE: TUTTE LE DIFFERENZE COL REI
Per richiedere il Reddito di Cittadinanza il valore massimo dell’Isee dovrà essere di 9.360 euro mentre per il Rei il tetto è a 6mila euro: il Reddito di marca M5s-Lega può essere compatibile con la Naspi, mentre il Rei non lo consentiva. Il cosiddetto “beneficio” economico dovrebbe essere quasi doppio per il Reddito di Cittadinanza rispetto al Rei di marca Pd perché con redditi pari a zero si può arrivare a 6mila euro annui per un single e 12.600 per una famiglia di 6 persone, ovvero 1.050 al mese a fronte dei 539 euro del Rei. La durata del Reddito di Cittadinanza sarà di 18 mesi complessiva con in pi quanto promesso ieri dal Ministro Di Maio, ovvero «sono previsti sgravi fiscali alle imprese e aziende che assumono i destinatari del Reddito». Confermata invece la richiesta iniziale dello stesso vicepremier M5s, ovvero che sia prevista la possibilità di chiedere al beneficiario fino a 8 ore di lavoro settimanale per progetti del comune di residenza.