Ricordate l’inchiesta nei confronti di Antonio Di Maio, papà del vicepremier M5s Luigi, finito nel mirino delle Iene e de Il Giornale fra le altre cose per alcuni edifici abusivi all’interno dei terreni di sua proprietà a Mariglianella? Per quanto il clamore mediatico si sia sgonfiato, le indagini sono andate avanti, con l’iter avviato a fine novembre dal Comune e concluso definitivamente il 2 gennaio 2019 con l’ordine di demolizione di tre immobili abusivi, per complessivi 200 metri quadrati. Bocciate dunque le controdeduzioni presentate dal padre del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che avrà 90 giorni di tempo per provvedere ad abbattere gli immobili abusivi. Il settore Urbanistica ha fissato in tre mesi, come previsto dalla legge, i tempi di esecuzione dell’ordinanza di demolizione. Nel caso in cui questa venga ignorata, il Comune acquisirà al proprio patrimonio le tre strutture.
ANTONIO DI MAIO, I TRE EDIFICI ABUSIVI DA ABBATTERE
Tra gli edifici di proprietà di Antonio Di Maio dichiarati abusivi dal Comune di Mariglianella risultano sia lo stabile attrezzato a deposito per la ditta edile sia la piccola villetta che il capo politico del MoVimento 5 Stelle utilizzava per riunire gli amici durante le feste estive. Nel mirino dell’inchiesta era finito anche un quarto edificio, ma i consulenti della famiglia Di Maio – scrive Il Giornale – hanno dimostrato che la sua esistenza risale a prima dell’anno 1967, quando non era richiesto alcun titolo edilizio per costruire. Lo stesso risultato gli avvocati di Antonio Di Maio non lo hanno ottenuto per gli altri tre edifici, che l’ufficio tecnico del Comune di Mariglianella ha dichiarato abusivi. La Procura di Nola, alla quale è stato trasmesso tutto l’incartamento, attende adesso di capire le prossime mosse dei Di Maio per valutare l’apertura di un fascicolo d’inchiesta, così com’è avvenuto per il reato di abbandono di rifiuti, che sarà archiviato non appena i terreni saranno ripuliti e bonificati.