Appare senza fine la crisi del Venezuela, dove lo scontro tra istituzioni ha ormai raggiunto dei livelli esasperati e il caos impera a pochi giorni dal 10 gennaio, giorno in cui il presidente Nicolas Maduro inizierà ufficialmente il suo secondo mandato. Come riportato da Rai News, a dispetto di questo dato di fatto il Parlamento ha dichiarato “illegittima” la presidenza Maduro. Ad esprimere la posizione dell’Assemblea nazionale del Venezuela, controllata dall’opposizione, è stato il presidente del Parlamento Juan Guaido, giurando all’inizio della nuova sessione legislativa: “Riaffermiamo l’illegittimità di Maduro”, ha detto. Guaido ha poi aggiunto:”Il 10 gennaio usurperà la presidenza e di conseguenza questa Assemblea è l’unico rappresentante legittimo del popolo”. Una presa di posizione molto forte ma dal un valore puramente simbolico dal momento che nel 2016 la Corte Suprema, ritenuta vicina all’esecutivo, ha dichiarato nulle tutte le decisioni assunte dall’Assemblea.
VENEZUELA, PRESIDENZA MADURO “ILLEGITTIMA”
Per quanto desautorata dalla Corte Suprema, la dichiarazione d’illegittimità della presidenza Maduro formulata dall’Assemblea Nazionale ha ottenuto un’eco importante fin oltre i confini del Venezuela. Come riportato da Rai News, già ieri sera i Paesi americani che si riconoscono nel Gruppo di Lima, a eccezione del Messico, hanno fatto sapere che non riconosceranno il nuovo governo del presidente venezuelano, Nicolas Maduro, poiché lo considerano frutto di elezioni illegittime. A firmare la dichiarazione anti-Maduro sono stati i governi di Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Guyana, Honduras, Panama, Paraguay, Perù e Santa Lucia. Unico Paese del blocco a sfilarsi è stato appunto il Messico. Il Gruppo di Lima ha invitato Maduro a rispettare le prerogative dell’Assemblea nazionale e a trasferirgli, in via provvisoria, il potere l’esecutivo fino a quando nuove elezioni presidenziali democratiche non avranno luogo.