Aurelio De Laurentiis sta seguendo da Los Angeles gli sviluppi del dibattito che si sta accendendo tra il Napoli e il Ministro dell’Interno Salvini. Nonostante dal Viminale sia arrivata l’indicazione di non sospendere le partite in caso di manifestazioni razziste per non permettere di strumentalizzare eventuali manifestazioni di questo tipo negli stadi (gruppetti potrebbero decidere di far sospendere il match di proposito), il club partenopeo sembra disposto a seguire senza riserve la linea indicata dal tecnico Ancelotti dopo l’Inter-Napoli della discordia. Fermarsi senza una revisione dei regolamenti significherebbe perdere la partita a tavolino: il presidente del club partenopeo, dagli Stati Uniti dove si trova per impegni come produttore cinematografico, sta cercando contatti diretti col Viminale per arrivare a una mediazione e non far sì che, dopo incontri e vertici, la questione non rischi per l’ennesima volta di finire in una bolla di sapone. (agg. di Fabio Belli)
23 INDAGATI PER MORTE BELARDINELLI
Sono in tutto 23 gli indagati per la morte del tifoso Daniele Belardinelli e gli scontri avvenuti prima di Inter-Napoli nellala terribile notte di San Siro dello scorso 26 dicembre 2018: secondo le ordinanze dei pm di Milano, per tutti l’accusa è di rissa aggravata ma anche di omicidio volontario. Si tratta di una sorta di “tecnicismo” giudiziario legale per poter continuare a compiere i necessari accertamenti sui tanti (troppi) buchi neri ancora presenti nelle indagini, mentre in carcere restano il “Rosso” Marco Piovella (capo della Curva Nord) e i primissimi fermati dopo la morte dell’ultrà del Varese, Francesco Baj e Simone Tira (mentre Luca Da Ros è stato scarcerato per aver collaborato attivamente fin da subito alle indagini). La guerriglia urbana andata in scena in Via Novara è ancora al vaglio degli inquirenti, specie per quel drammatico investimento di “Dedè” che ancora non trova un vero responsabile: due le auto di tifosi napoletani sequestrate, su altre due sono in corso accertamenti per formulare appieno la lista degli indagati “ufficiali”. Secondo Repubblica, le auto sospette sarebbero 4, «identificate sulla base dei numeri di targa ricavati dalle immagini in possesso degli inquirenti milanesi».
NAPOLI REPLICA A SALVINI: “STOP A GARE CON CORI RAZZISTI”
Gli scontri, il tifoso morto ma anche i cori razzisti e la violenza dentro gli stadi: su tutti questi temi scottanti ieri il vertice al Viminale tra Salvini, Giorgetti e i responsabili dello Sport (oltre che della Polizia) ha visto come assoluto protagonista il Ministro degli Interni, che ha rilanciato diverse proposte per provare a stroncare l’annosa violenza dentro e fuori i campi da gioco. Mentre le indagini proseguono sulla morte del tifoso Belardinelli, il leader della Lega ha intimato che non si debba più morire di calcio: sul fronte dei cori razzisti, Salvini ha poi espresso la sua personale opinione subito presa d’assalto dagli oppositori che non hanno gradito la mano “leggera” proposta dal Ministro «sospensione delle partite? E’ molto scivoloso, rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Io preferisco prevenire e non lasciare potere di ricatto ad una frangia minoritaria. E poi è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione». Oggi arriva la pronta replica della società Napoli che in difesa del proprio difensore Koulibaly (vittima di indegni buu razzisti durante Inter-Napoli) fa sapere di essere molto «perplesso per la posizione del Ministro Salvini» e che hanno comunque intenzione di «fermarsi in caso di cori diffamatori e discriminatori durante una partita».