75 anni d età, Roberto Vecchioni ha appena pubblicato un nuovo disco, dal leopardiano titolo di L’infinito. Canzoni ispirate e dedicate a personaggi veri, quasi tutte donne, come la madre di Giulio Regeni, lo studente ucciso in Egitto. Vecchioni è sempre stato cantore delle donne e dell’amore: “Le mie donne sono sempre tenere e dolci perché assomigliano a mai madre che era così, ma anche alla mia compagna Daria” dice, con cui vive da trent’anni e da cui ha avuto tre figli. Una operazione che oltre ai contenuti anche nel modo in cui è realizzata mostra un modo di fare antico, coraggioso, che se ne infischia delle muove tecnologie che stanno rendendo il mondo della musica un deserto: il nuovo disco di Vecchioni è infatti pubblicato solo su cd o vinile, niente piattaforme streaming sulla Rete, un modo per ridare al disco il valore che merita. Dopo anni di ritiro dalla scena, Vecchioni è riuscito a riportare Guccini in studio per il loro primo duetto. Grazie all’intercessione della moglie spiega in una intervista pubblicata dalla rivista Diva & Donna.
L’AMORE VERO
A proposito di Guccini, racconta quando anni fa, in un momento di stanchezza, gli aveva chiesto perché dovevano cantare: “Perché parlare non basta” gli rispose lui “quando si vogliono evocare dei sentimenti bisogna fare musica”. C’è poi una canzone che mette insieme la prima moglie da cui ha avuto una figlia e la sua compagna di 30 anni, Ma tu: “Una canzone che è quasi un film, dove io mi addormento e sogno la mia prima ragazza e sogno di dire che l’amore di allora era bello, fantastico, quello di luci a San Siro, però era da ragazzini. L’amore vero è un’altra cosa”. Quale? “E’ quello lungo silenzioso, quello lento. L’amore non è una cosa che brucia in un attimo, è una cosa lunghissima. Si impara a dire ti amo come sei. Mia moglie è una donna che sprizza energia per me è stato un onore avere vicino una donna così che ha deciso di starmi vicino”.