In sostanza, ci dice la Cassazione, a casa nostra non siamo liberi di fare quello che vogliamo. Se giriamo nudi per casa o facciamo la doccia senza le apposite tendine (rischiando anche di allagare la casa, ma saranno un po’ affari nostri) e qualcuno ci filma di nascosto, cavoli nostri. E’ successo infatti che una donna che si stava facendo la doccia nel suo bagno sia stata filmata di nascosto da un tizio che se l’è cavata con l’assoluzione completa, a fronte dei due mesi di carcere che erano stati chiesti. Il problema, dicono i giudici, è che la donna “si mostrava nuda pur sapendo che la propria abitazione era priva di tende”. Un po’ la logica che dice che le donne si meritano di essere stuprate perché si vestono in modo provocante.
FILMA VICINA CHE FA LA DOCCIA, MA NON È REATO
Colpa sua, se non voleva che un guardone la filmasse doveva mettere le tende alle finestre. Secondo i supremi giudici va esclusa “la configurabilità del reato di interferenza illecita nella via privata non essendo stati ripresi comportamenti della vita privata sottratti alla normale osservazione dall’esterno, posto che la tutela del domicilio è limitata a ciò che si compie nei luoghi di privata dimora in condizioni tali da renderlo tendenzialmente non visibile a terzi”. Fortunatamente il maniaco è finito in carcere lo stesso con una condanna di due anni e sei mesi perché è stato sorpreso a filmare le dipendenti del suo bar mentre si cambiavano nello spogliatoio con anche l’accusa di aver abusato di una minore. D’altro canto con giudici come questi gli uomini si sentiranno ancor più autorizzati a fare i loro porci comodi.