Mentre Malta e Salvini restano su posizioni per ora non concilianti, il Premier Conte ottiene l’interesse della Commissione Ue per ridiscutere a breve il tema del ricollocamento dei migranti (come di fatto chiesto dal Ministro degli Interni durante la riunione in nottata a Palazzo Chigi, ndr): il commissario alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos ha spiegato di essere assolutamente disponibile a confrontarsi con «il governo italiano per approntare misure supplementari che possano essere prese per regolare il problema a livello europeo». Il Premier Conte vuole riportare all’attenzione il nodo mai risolto del mancato rispetto in molti Paesi Ue degli impegni presi, anche nel recente passato, sull’accoglienza di quota di migranti sbarcati in Italia. In particolare contro il Governo de La Valletta si scaglia Salvini, quando sostiene che i 50 rifugiati dello sbarco di Pozzallo non sono mai stati accolti da Malta pur dopo averlo promesso nell’accordo multilaterale nei mesi scorsi.
MALTA, “SDEGNATI DA FALSE ACCUSE ITALIA”
Il caso Sea Watch ha aperto un solco ancora più grande tra l’Italia e diversi altri Stati Ue, specie per la linea che continua ad essere intransigente del Ministro Salvini: ora è Malta che replica alle parole dette ieri a caldo del leader della Lega (che era irritato per essere stato smentito dal Governo Conte nell’accogliere alcuni rifugiati a bordo di Sea Watch e Sea Eye), e con una nota ufficiale da La Valletta attaccano «Il governo di Malta esprime sdegno e sorpresa per le false accuse del ministro Salvini e invita il governo italiano a rivedere i suoi dati e astenersi dal ripeterle in futuro». Parole durissime che seguono le affermazioni del Ministro degli Interni che ieri, ad operazione conclusa, ha messo “i puntini sulle i” per criticare la politica dell’accoglienza che favorisce scafisti e terroristi: «presunti impegni di ridistribuzione volontaria non rispettati da parte degli stati dell’Ue», tra cui anche Malta, «i Paesi europei si erano impegnati a prendere 650 migranti sbarcati in Italia, ma solo 150 sono stati effettivamente redistribuiti». Il Governo di La Valletta non ci sta e rilancia, «siamo sdegnati da Salvini, basta ripetere affermazioni infondate».
LA REAZIONE DI SALVINI: “NON ACCETTO LEZIONI DA MALTA”
«Da Malta non accetto lezioni, ora la musica è cambiata: in Italia si arriva solo col permesso», tuona oggi Salvini dopo la nota ufficiale del Governo di Joseph Muscat il giorno dopo la fine dell’odissea per i 49 migranti a bordo di Sea Watch e Sea Eye da quasi 20 giorni al largo delle coste maltesi. In Italia, dopo l’accordo in nottata nel vertice di Palazzo Chigi Salvini-Di Maio-Conte, sarà la Chiesa Valdese ad accogliere i circa 10 migranti in quota italiana «senza oneri e costi per lo Stato», ci tiene a precisare Salvini. Lo stesso leader leghista ha richiesto e ottenuto dal Premier Conte l’impegno per un incontro urgente con il commissario Ue, Dimitris Avramopulos, per far eseguire «la ricollocazione degli oltre 200 immigrati che da agosto l’Italia aspetta che siano accolti dalla Germania, dall’Olanda e da altri sette Paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni», riporta il Giornale. In difesa del proprio operato, Malta rilancia nella nota ufficiale: «Diversi giorni prima di questo caso Malta aveva coordinato la prima ridistribuzione volontaria interna all’Unione europea. Quando si è verificato il secondo caso (quello di Pozzallo) – continuano da La Valletta – Malta è stata la prima nazione a rispondere promettendo di accogliere dall’Italia, la stessa quota che l’Italia si era impegnata in precedenza ad accogliere».