Vittorio Cecchi Gori è tornato a parlare di quel 24 dicembre 2017 in cui si è sentito male, dopo averlo fatto a Storie Italiane. Lo ha fatto a Liberi Tutti, spiegando che Natale è un periodo particolare per lui perché vorrebbe avere attorno a sé le persone care. Quell’anno si sentì davvero solo: «Avevo subito l’ennesima delusione, ero stato tradito da professionisti che curavano i miei interessi ed erano anche miei amici, mi sembrava di non saper più distinguere le persone». Finì in ospedale, portato da Maria Grazia Buccella, «il vero grande amore della mia vita». È rimasto in ospedale fino al 3 marzo per quello che all’apparenza sembrava un rallentamento cardiaco. Fu raggiunto subito dall’ex moglie Rita Rusic e dal figlio Mario. «È stato il suo merito più importante: è corsa all’aeroporto senza nemmeno avere il biglietto. Quando ho riaperto gli occhi e ho rivisto Mario, è nata la luce. Mentre ero in rianimazione non ha mai lasciato la stanza. Mi ha fatto guarire lui». Vittorio Cecchi Gori è credente, da prima che stesse male, da sempre. «Rivedere all’ospedale mia moglie e mio figlio era già un segno di Dio».
VITTORIO CECCHI GORI E L’AMORE PER IL CINEMA
Sulla vita di Vittorio Cecchi Gori stanno realizzando un docufilm che potrebbe essere presentato al festival di Cannes. Lo annuncia lui stesso, spiegando di voler tornare a produrre qualche altro film. Ma al futuro si approccia in maniera diversa rispetto a prima: «Non voglio più dispiacermi, voglio vedere solo l’aspetto positivo delle cose. E andare presto a trovare mia figlia Vittoria a Miami». Nell’intervista a Liberi Tutti non mancano aneddoti curiosi, come quello su Meryl Streep che risale a qualche giorno prima delle riprese di Man Trouble, film con Jack Nicholson. «Scesi e con molto disagio mi disse che non poteva più girarlo, aveva scoperto di essere incinta, aveva già 40 anni, i medici le avevano raccomandato riposo assoluto. Forse temeva la mia reazione, io presi dal frigorifero una bottiglietta mini di Champagne e la stappai: “Mica mi posso arrabbiare per una notizia così, dobbiamo festeggiare”. Penso che lo ricordi ancora».