L’Isis ha un piano per uccidere Kate Middleton? Il clamoroso interrogativo è di alcune testate britanniche, secondo cui sarebbe concreta l’ipotesi di un progetto omicida da parte dei terroristi del sedicente Stato Islamico. L’incolumità della moglie del principe William è dunque a rischio. Si parla di una foto della Duchessa di Cambridge che sarebbe stata diffusa su Telegram. In questo scatto Kate Middleton è ritratta alle prese con un carrello della spesa, ma c’è una X disegnata sopra. A preoccupare di più è una frase inquietante. «Sappiamo cosa mangia, avvelenalo!». L’Isis intende dunque avvelenare il cibo di Kate Middleton? La minaccia dei fanatici islamici è presa in seria considerazione dall’intelligence britannica. Lo riferisce una fonte anonima citata dai giornali britannici. Le minacce contro la Duchessa di Cambridge sarebbero da collegare a quelle che due anni fa vennero rivolte al figlio George da Husnain Rashid, che ora si trova in carcere.
ISIS VUOLE UCCIDERE KATE MIDDLETON E IL PRINCIPE GEORGE?
La fonte rimasta anonima ha definito «disgustosa» la vicenda relativa al presunto piano dell’Isis per uccidere Kate Middleton. E ha spiegato anche il motivo: «Coinvolge i figli piccoli di Kate e colpisce il suo tentativo di vivere una vita normale come qualsiasi madre vuole». Oltre alla foto della Duchessa di Cambridge, sull’app di messaggistica Telegram è stato diffuso un secondo messaggio che invitata i fanatici dell’Isis ad attaccare suo figlio, George, con una foto del bambino che tiene la mano del padre. Sulla foto la scritta «miscredente». Una vicenda che si ricollega secondo l’intelligence britannica alle minacce di Husnain Rashid, finito in carcere perché esortava i suoi seguaci sui social a colpire il piccolo George a scuola. Questa vicenda risale al 2016, quando incoraggiava a iniettare cianuro nella frutta e nella verdura acquistata per la famiglia reale. L’avvocato difese Rashid spiegando che non erano minacce da prendere sul serio, ma frutto di una condizione di esclusione sociale. Ma la vicenda è invece affrontata seriamente dall’intelligence britannica.