E’ stata ribattezzata “Tellus”, dal nome della divinità romana della Terra, l’operazione che nel Lazio ha portato all’arresto di 15 persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 57, con le accuse di traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e ricettazione di veicoli e truffa in danno delle assicurazioni, simulazione di reato. Come riportato da Il Messaggero, a condurre il blitz sono stati i carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma e i carabinieri Forestali che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. L’operazione, scaturita da una serie di controlli finalizzati al contrasto del fenomeno dei cosiddetti “roghi tossici” ha portato anche al sequestro di 25 autocarri.
LAZIO, BLITZ TRAFFICO DI RIFIUTI E ROGHI TOSSICI: 57 INDAGATI
L’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, come riportato da Il Messaggero, ha disposto nel complesso: 15 arresti (6 custodie cautelari in carcere e 9 arresti domiciliari), 3 obblighi di presentazione quotidiana in caserma, 12 divieti di dimora nel territorio della Provincia di Roma, il sequestro preventivo di 25 autocarri utilizzati per il trasporto illecito di rifiuti ed 1 impianto di autodemolizione. Dall’operazione Tellus è emerso che ad occuparsi del fenomeno dei roghi tossici, conseguenti alla gestione illecita di rifiuti, erano prevalentemente dei nomadi in concorso con i titolari di alcune aziende di recupero, che – spiega ancora Il Messaggero – ne ricevevano le sole componenti di valore come rame, bronzo e ottone.