Domani al Pitti di Firenze, c’è grande attesa per J-Ax. Ed infatti il rapper, per la prima volta ha disegnato una capsule per l’azienda olandese Vingino che verrà presentata in esclusiva giovedì 17 gennaio 2019. La sua prima capsule collection “I shall triumph feat. Vingino” è stata ideata e disegnata proprio per il famoso brand di abbigliamento puntando ad una nuova collezione interamente dedicata ai ragazzi. Il progetto verrà presentato dalle 14:00 alle 16:00 presso La Fortezza Da Basso (Padiglione Della Ghiaia, stand 16) ed ovviamente, sarà presente anche Alessandro Aleotti in persona. “Sono felice che Vingino mi abbia proposto questa collaborazione. Per me è una nuova avventura che vivo con lo stesso entusiasmo che porto in tutti i miei progetti. Sono diventato papà da poco e avere il piccolo in casa mi stimola quotidianamente a scoprire il loro mondo i loro colori e la loro voglia di giocare. È una linea che si ispira agli anni in cui ho cominciato a fare sul serio con il Rap. Spero di aver colto nel segno e di essere riuscito a reinterpretare in chiave contemporanea quel sapore vintage degli anni ’90”, ha confidato l’artista.
J-Ax diventa stilista e crea una collezione per ragazzi
J-Ax da oggi, oltre ad essere un rapper di grandissimo successo può considerarsi anche uno stilista. Lanciando la collezione dedicata ai giovani, nei giorni passati ha anche svelato il motivo della sua scelta. “Da bambino la moda per me ha sempre rappresentato un motivo di esclusione e sofferenza – scrive in un post su Instagram -. Vedevo i ragazzi popolari indossare le scarpe e i vestiti firmati e mi sentivo diverso, inferiore, come se mi mancasse qualcosa. La moda era una pustola nel palato che mi pungolava per ricordarmi quanto fossi un perdente che non poteva avere nulla dalla vita”. Per il musicista quindi, il nuovo progetto rappresenta un vero e proprio riscatto personale: “Ora che ho l’opportunità di lanciare la mia collezione ‘I Shall Triumph Feat. Vingino’”, dedicata ai più giovani, sarà “anti-élite e contro l’idea che dobbiamo tutti essere uguali come dei greggi di pecore”. Anzi, conclude: “voglio celebrare la creatività e l’originalità dei tanti ragazzi che si sentono diversi, solo perché hanno il ‘difetto’ di essere unici”.