Alessio Alamia, giovane 22enne, è stato condannato oggi all’ergastolo per l’omicidio della ex fidanzata Janira D’Amato, 21 anni, avvenuto il 7 aprile 2017 a Pietra Ligure. La Corte d’Assise si è espressa con sentenza solo dopo cinque lunghe ore di camera di consiglio, come riferisce Fanpage.it. Al momento della lettura del verdetto, Alamia non era presente in aula. Il giovane è stato invece assolto dalle accuse di stalking “perchè il fatto non sussiste”. Presenti in aula, invece, i genitori ed i fratelli della vittima. Dopo la sentenza i genitori hanno commentato con soddisfazione la decisione della Corte d’Assise: “La giustizia ha fatto il suo corso, siamo contenti e soddisfatti. Almeno un po’ di giustizia per lei, Janira se lo meritava. Essere qui ad ogni udienza è stato difficile, ma glielo dovevamo”, ha raccontato la madre, Tiziana, che ha potuto contare sul sostegno dei familiari ma anche degli amici e dei loro avvocati. E sull’assenza in aula di Alessio Alamia, il papà di Janira, Rossano, ha commentato senza grande sorpresa: “Ce lo aspettavamo, non ci ha disturbato, l’importante è che abbiano fatto giustizia”.
ERGASTOLO ALESSIO ALAMIA: UCCISE JANIRA CON 49 COLTELLATE
Alessio Alamia aggredì violentemente la ex fidanzata Janira D’Amato nella sua abitazione di Pietra Ligure, infierendo su di lei con una lama lunga circa 12 centimetri. Dall’autopsia emerse che furono 49 le coltellate inflitte al collo, dove i colpi del killer si rivelarono fatali, ma anche in altre parti del corpo, come le spalle, il viso e la testa. Secondo una perizia psichiatrica fu confermato che il 22enne era capace di intendere e volere quando commise l’atroce delitto. Durante il processo, il giovane aveva confessato il delitto della sua ex spiegando sia la dinamica che il movente: “Lei era in piedi davanti alla tv e io ero di fronte a lei. Ho tirato fuori il coltello dalla tasca e me lo sono puntato al cuore. Le ho detto “Se mi lasci mi suicidio, sei la mia vita’’. Poi è successo il fatto”. In quei frangenti, secondo le parole del ragazzo, lui non fu in grado di controllare il suo corpo. “L’ho colpita al collo e lei è caduta all’indietro. Mi ha detto “no no fermo’’, ma io ho fatto il delitto… ero sopra di lei.. e l’ho colpita”, aveva aggiunto Alamia. A causa della violenza dei colpi inflitti la lama del coltello si spezzò.